A sorpresa l’idea del referendum sul termovalorizzatore sembra prendere piede nell’amministrazione capitolina come pure in ambienti del centrodestra. La proposta avanzata dai Radicali convince soprattutto i favorevoli all’impianto, consapevoli della forza trainante che potrebbe avere un grande consenso popolare attorno al progetto voluto dal sindaco Gualtieri. Ad essere particolarmente interessata alla strada referendaria è proprio l’assessora ai Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi.
L’OK DELL’ASSESSORA AI RIFIUTI
“Una scelta così importante ha bisogno della partecipazione, del consenso e della discussione da parte di tutti -ha affermato l’assessora- penso che un qualunque referendum, che può nascere da chiunque in realtà, può aiutare sicuramente la scelta”. Dunque la proposta del segretario dei Radicali Italiani Massimiliano Iervolino d’indire un referendum sul tema del termovalorizzatore viene seriamente presa in considerazione.
“Noi abbiamo visto il consenso sulla chiusura del piano dei rifiuti e sul fatto che il Sindaco scelga qualche cosa perché non si era più abituati, finalmente qualcuno sceglie -ha sottolineato Sabrina Alfonsi– E anche sul termovalorizzatore, il fatto che la gente ti fermi per strada per dire ‘andate avanti, non vi fermate perché questa cosa va fatta’, ti fa capire quanto ci sia sicuramente un’esasperazione sul tema dei rifiuti ma quanto la scelta sia sicuramente condivisa, quindi vedremo come andremo avanti, ma penso che situazioni come il referendum non possano che fare bene”. In merito al futuro impianto l’assessora ha poi precisato: “Noi stiamo ancora verificando i numeri precisi e quindi non c’è ancora il piano industriale che dice 600 mila tonnellate, ma aldilà di quello, oggi ci sono delle tecnologie che ci consentono di essere modulari: si possono fare linee da 200 mila tonnellate, si può scegliere di farne una o due, semmai poi si amplia o viceversa. Questo per dire che non c’è intanto nessun blocco sulla quantità e che la tecnologia poi ci viene incontro”, ha concluso.
Altrettanto favorevole all’idea referendaria è anche Francesco Giro, senatore romano con la doppia tessera FI-Lega. “Un referendum cittadino sul nuovo termovalorizzatore romano si può certamente fare -ha affermato l’esponente azzurro- così i 5 Stelle e l’eco-sinistra saranno finalmente zittiti dalla volontà popolare. Per noi non e’ un problema il referendum, anzi”.
I RADICALI INSISTONO SUL QUESITO REFERENDARIO
Proprio Massimiliano Iervolino, segretario dei Radicali, è arrivato un appello al sindaco, affinché si convinca della bontà dell’idea referendaria. “A Gualtieri chiediamo di consultare la città sul termovalorizzatore da 600mila tonnellate annue attraverso un referendum consultivo perchè la storia ci insegna che senza consenso popolare nessun impianto può essere costruito. Con una legittimazione popolare tutto sarebbe più semplice -ha specificato Massimiliano Iervolino– non possiamo permetterci altri 5 anni di immobilismo per questo chiediamo di convocare referendum consultivo per aprire un dibattito in città. Se dovesse vincere gli eviterebbe critiche, perchè avrebbe legittimazione popolare”.