L’azienda milanese A2A conferma la disponibilità a valutare un investimento per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma. Ieri a margine di un evento alla Centrale Montemartini di Roma, il presidente di A2A, Marco Patuano ha spiegato che “la disponibilità” di A2A “sicuramente è confermata”. Adesso si attendono le mosse di Palazzo Senatorio che dovrà pubblicare la gara internazionale e a cui potranno partecipare le società interessate.
CONTROLLO PUBBLICO
Il sindaco Roberto Gualtieri ha già precisato che l’intenzione è quella di realizzare un impianto “a controllo pubblico”, lasciando intendere quindi che la gara sarà aperta alle società miste pubblico-privato. E tra le multiutility che sembrano essere interessate all’operazione, un investimento stimato in circa 700 milioni di euro per un impianto in grado di incenerire 600 mila tonnellate annue di scarti indifferenziati, c’è anche Acea, con sede a Roma, già operante nel settore dei rifiuti, ed è circolato un possibile interesse di Hera, azienda con sede in Emilia Romagna e che già smaltisce parte degli scarti romani nei suoi impianti.
GARA APERTA
Al sindaco, lo ha detto in più di un’occasione pubblica, non dispiacerebbe che ad aggiudicarsi la progettazione e realizzazione dell’impianto fosse un’azienda romana, ma l’affidamento sarà vincolato all’offerta che maggiormente soddisferà i requisiti indicati dal Campidoglio nell’avviso pubblico. Tra le richieste che saranno messe nero su bianco ci sarà quella di garantire lo smaltimento di una parte dei rifiuti romani, a un costo calmierato in impianti già esistenti, nel periodo che andrà dall’aggiudicazione della gara fino all’inaugurazione dell’impianto. Un modo per permettere alla città di evitare le solite emergenze, determinate alla fragilità del ciclo romano, ma anche per consentire all’assessorato al Bilancio capitolino di avviare un piano di graduale abbassamento dei costi della Tari: la tariffa sui rifiuti nella Capitale, oggi, è la più alta d’Italia ma il sindaco ha promesso una riduzione del 20 per cento entro il 2026.
IMPIANTO PRONTO PER IL 2025?
Anno in cui scadrà il mandato di Gualtieri e in cui, questa è la speranza a Palazzo Senatorio, il termovalorizzatore dovrebbe essere già stato inaugurato. L’idea, infatti, è attivarlo nel 2025, in tempo per il Giubileo: anche perché è con i poteri commissariali, conferitogli dal governo per l’organizzazione dell’evento religioso, che Gualtieri potrà superare i limiti dettati dal piano regionale sui rifiuti, che non contempla la realizzazione di inceneritori e consentire la costruzione dell’impianto. Intanto, quello che è certo, è che il termovalorizzatore sorgerà nel quadrante di Santa Palomba su un terreno pubblico, recentemente acquisito da Ama da privati per circa 7,5 milioni di euro. L’area è nel territorio del Municipio IX di Roma, al confine con Albano Laziale e altri Comuni della Città metropolitana, come Ardea e Pomezia. La strada è in salita, con i comitati, le associazioni ambientaliste e la Cgil locale che hanno annunciato battaglia e si oppongono alla costruzione.