Il 30 settembre si chiude la Vas, la Valutazione Ambientale Strategica per il Piano Rifiuti di Roma. Un passaggio che apre all’approvazione definitiva del Piano e alla costruzione del termovalorizzatore della Capitale. Intervistata da Teleambiente, Sabrina Alfonsi, Assessora ai Rifiuti di Roma Capitale, ha commentato così: “Il 30 settembre chiude la Vas sul Piano Rifiuti presentato dal sindaco Gualtieri, è un giorno, da questo punto di vista, importante perché in realtà scandisce quello che noi abbiamo detto cioè che si sarebbe fatto un Piano dei Rifiuti, che questo Piano portava alla chiusura del ciclo sulla città di Roma in autonomia, in autosufficienza, in prossimità. Lì dentro ci sono gli impianti, c’è anche il termovalorizzatore, quindi la volontà comincia a diventare realtà, noi andiamo verso una manifestazione di interessi pubblica per la costruzione e la gestione di questo impianto e quindi di conseguenza i ricavi di questo impianto saranno gestiti a seconda di come sarà la compagine che gestirà l’impianto stesso”.
E conclude: “Comunque è sicuramente un ritorno di fondi, di risorse per la città stessa. Se pensate che oggi abbiamo avuto una diminuzione di costi sull’umido perché portandolo a dei biodigestori questi ci stanno straguadagnando, tanto da ridurre la tariffa d’ingresso. Immaginiamoci quando i biodigestori saranno i nostri e, di conseguenza, immaginiamoci quando il termovalorizzatore sarà una compagine pubblica, questo vuol dire un ritorno importante”.
LA RIFLESSIONE DI CIANI
Chi nel centrosinistra ha di fatto ammesso di essersi orientato favorevolmente per la realizzazione del termovalorizzatore è stato Paolo Ciani, consigliere regionale e candidato nel collegio di Roma centro per la Camera dei deputati. “Quello dei rifiuti è un grande tema per la città di Roma ma non solo, è un grande tema per il nostro tempo -ha spiegato il consigliere Ciani a TeleAmbiente– Purtroppo a Roma per tanti anni non è stato realizzato nessun tipo di impianto. Dalla chiusura della discarica di Malagrotta, i rifiuti romani non hanno avuto più luoghi dove essere trattati e smaltiti e anzi con l’incendio del Tmb Salario abbiamo perso un ulteriore impianto. Non sono esattamente per il termovalorizzatore, avrei preferito tecniche più moderne come l’ossicombustione, ma sono convinto che gli impianti vadano creati perché i rifiuti non evaporano da soli“. E di conseguenza ha ammesso: “In questi anni Roma ha speso tantissimo nel mandare i rifiuti fuori partecipando a inquinare l’Italia e l’Europa smaltendo i rifiuti altrove“.