Il termovalorizzatore a Roma è “una scelta doverosa per colmare il gap insostenibile rispetto a tutte le altre grandi Capitali europee”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, chiamato in causa sulla vicenda rifiuti. “Ci si è adagiati sulla soluzione di Malagrotta. Dopo la sua chiusura, anche anni dopo il sistema ragiona come se ci fosse ancora. La cosa più scandalosa è che dopo la chiusura non è stato realizzato un solo impianto e si è costruita la diabolica struttura del flusso dei rifiuti che credo non abbia eguali al mondo per cui fanno dei giri incredibili, a volte in più impianti intermedi.
Queste cose le pagano i romani, i contribuenti. I soldi della Tari vanno a finanziare questa carovana di rifiuti e una parte, troppo poco, viene riciclata e poi finisce nelle discariche dei termovalorizzatori” ha aggiunto. Il sindaco ha esaminato i punti di chi va contro l’idea di questo impianto “Vanno bene i termovalorizzatori che sono nel nord Europa e invece quelli in Italia non vanno bene. Non è che i rifiuti di Roma non vanno nei termovalorizzatori. Non è che dal punto di vista della CO2 se il termovalorizzatore è ad Amsterdam, Francoforte, Torino o a Roma cambia qualcosa”. E poi ha aggiunto “In più c’è il trasporto del rifiuto che da Roma va ad Amsterdam e Francoforte e quello che non va nel termovalorizzatore viene dissolto ma va in discarica che dal punto di vista ambientale è peggio. Le emissioni delle discariche sono superiori di quelle dei termovalorizzatori. Consumano suolo, vanno curate e gestite. Non solo inquinano ma il costo ambientale ed economico del loro mantenimento è immenso. Pensare che sia preferibile mettere i rifiuti in discarica piuttosto che trarre energia è una cosa assurda”.
PRESA NETTA DI POSIZIONE
“Se non avessimo deciso di fare il termovalorizzatore – ha precisato Gualtieri – avremmo dovuto fare a Roma obbligatoriamente una discarica da un milione di tonnellate che sarebbe durata 4/5 anni e poi ne avremmo dovuta fare un’altra e poi un’altra ancora” sul termovalorizzatore ha messo in chiaro come “Questa sia la soluzione più ambientale e green che esiste”. Sull’iter che porterà alla nascita del termovalorizzatore l’intento è quello di “Aprire il cantiere e concludere l’opera come previsto e che il termovalorizzatore di Roma sia in funzione nel 2026. Il processo è solidamente incardinato e richiede un costante dibattito pubblico. I cittadini devono conoscere l’argomentazione razionale che è solida”. Riguardo alla disposizione del termovalorizzatore il sindaco ha aggiunto “Lo faremo in una zona industriale avendo la possibilità di portare i rifiuti nell’impianto con la ferrovia, eliminando il trasporto su gomma che può essere un fastidio per l’inquinamento. Dal punto di vista ambientale la nostra è una soluzione, oltre che vantaggiosa per il costo che si riduce, che produce energia”. Un piccolo riferimento lo fa poi alla fine del suo discorso su Ama “Siamo impegnati nel dotarla di un sistema impiantistico che non ci faccia sfigurare e che sia un punto di eccellenza di cui la nostra capitale potrà essere orgogliosa”.