Fare il consigliere capitolino è sempre più vantaggioso. Stop gettoni presenza, sì a indennità da oltre 3mila euro al mese. La commissione Bilancio del Campidoglio, in congiunta con quella di Roma Capitale, ha espresso voto favorevole alla delibera di giunta per l’aumento di stipendio dei consiglieri capitolini: presto il via libera definitivo in Aula Giulio Cesare. Basta quindi gettoni di presenza e ok all’ indennità (che comunque avrebbe un minimo di 20 presenze ). La delibera di assemblea è stata firmata da tutti i capigruppo del centro destra e del centrosinistra. Ieri in commissione passa quindi l’atto con nessun voto contrario, solo il consigliere M5s Paolo Ferrara non ha partecipato al voto dicendo di voler studiare meglio e in seguito il provvedimento.
STIPENDIO QUASI RADDOPPIATO
Il testo votato è una delibera attuativa del decreto legislativo 156/2010 nella quale si dà mandato al ministero dell’Interno di emettere un decreto ministeriale per l’indennità dei consiglieri dell’assemblea capitolina. Indennità commisurata al 45 % di quella del sindaco, quindi per i consiglieri arriverebbe a oltre 3 mila euro, rispetto ai massimi 2mila che oggi raggiungono con il gettone di presenza. Anzi, per essere precisi. adesso gli eletti in Assemblea capitolina guadagnano tra i 1.900 e i 2.000 euro al mese, la delibera discussa nella doppia commissione Bilancio e Statuto promette di far salire l’indennità fino a 3.500 euro. La presidente della commissione, la consigliera Pd Giulia Tempesta, durante il suo intervento, ha sottolineato: “La nostra mole di lavoro non è indifferente. Nessuno ci ha puntato la pistola alla tempia ma per rispondere ai nostri ruoli abbiamo bisogno di giornate di 48 ore e per svolgere a pieno il ruolo che ci hanno dato i cittadini in maniera dignitosa e per gli oneri che abbiamo penso che sia opportuno e giusto compiere questo atto”. Il consigliere di Roma Futura Giovanni Caudo ha aggiunto: “L’aumento e’ anche poco”. La polemica non ha riguardato solo l’opposizione. Infatti uno dei consiglieri della lista Civica Gualtieri, Carmine Barbati, ha chiesto di essere sostituito in commissione dal capogruppo Giorgio Trabucco. “Gli ho detto di sostituirmi. Ho chiamato il capogruppo perché ero contrario, pensando che fosse opportuno andasse lui. Ho semplicemente detto che non era il momento ma non che non andasse fatto”. Barbati, prima della commissione aveva espresso in una nota una posizione di contrarieta’: “Visto il delicato momento storico che sta vivendo il Paese, aggravato dall’assurda crisi di governo innescata dal M5s, e’ meglio congelare la delibera sui compensi dei consiglieri capitolini”, aveva scritto. Martedì quindi il giorno della verità, ma la maggioranza sembra coese e con l’appoggio del Centrodestra il Pd capitolino è certo di poter portare a casa il risultato.