Stadio della Roma, nuovo passo avanti. La conferenza dei servizi preliminare, dopo aver esaminato lo studio di fattibilità dell’opera, ha dato il suo ‘assenso tecnico’ al proseguimento dell’iter. Dalla conferenza dei servizi, tenutasi ieri, sono emerse comunque alcune prescrizioni, cioè delle prime indicazioni di criticità che il progetto definitivo dell’impianto di Pietralata dovrà affrontare. Si tratta, in sintesi, di alcuni aspetti legati agli espropri dei terreni e alla viabilità. Le prossime tappe riguardano direttamente il Campidoglio: la giunta sta lavorando a una delibera di dichiarazione di pubblico interesse, che una volta varata farà la sua navetta tra le commissioni per poi approdare in Assemblea Capitolina per l’approvazione. Solo a quel punto, se l’Assemblea dirà sì – l’obiettivo è votare entro il mese di febbraio – si passerà alla Conferenza dei servizi, quella cosiddetta ‘decisoria’, stavolta sul progetto definitivo della As Roma. Intanto, comunque, in Comune c’è un certo ottimismo: “Con l’assenso tecnico – il commento del sindaco Roberto Gualtieri – prosegue l’iter per la realizzazione di un’opera importante per Roma che contribuirà a riqualificare il quadrante di Pietralata. Bene la chiusura nei tempi previsti della conferenza dei servizi preliminare”.
IL NODO DEGLI ESPROPRI
Il passaggio si è chiuso con un verbale e una lunga serie di pareri sullo studio di fattibilità, presentato lo scorso 3 ottobre: sono 29 e c’è di tutto, dalla Regione alla Sovrintendenza, dai vigili urbani ai vari dipartimenti capitolini, ma anche le Ferrovie, l’Atac, l’Enac. Alcuni di questi pareri contengono delle prescrizioni: “E’ del tutto evidente – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia che ha in mano il dossier – che, essendo questa una fase preliminare, il progetto dovrà essere ulteriormente raffinato ed elaborato. Nella fase decisoria dovranno essere accolte le prescrizioni e risolte le criticità evidenziate nella prima fase”. In particolare si parlerebbe di antichi contenziosi legati agli espropri dello Sdo (il progetto urbanistico direzionale previsto nella stessa area ma accantonato da una ventina d’anni) riguardo alcune particelle catastali. Terreni “ai limiti dell’area di progetto” e di proprietà privata, a differenza del resto della planimetria che invece insiste su terreno comunale. Nel capitolo viabilità invece si indica la necessità di “adeguati livelli di servizio”, così come un “adeguato livello di offerta” del trasporto pubblico (la stazione metro di riferimento sarà Quintiliani, ma anche Tiburtina, Bologna e Monti Tiburtini) e anche “il sistema della sosta”.
“Come Amministrazione – ha detto ancora l’assessore Veloccia – confermiamo il nostro impegno affinché questa opera possa vedere la luce perché la riteniamo l’occasione, importante per tutta la città, per riqualificare l’intero quadrante di Pietralata. Andiamo avanti con ottimismo”. Ma come dovrebbe essere lo Stadio? Innanzitutto, oltre a ospitare le partite dei giallorossi, dovrà servire anche per altri eventi sportivi, concerti e manifestazioni di massa. Dovrebbe prevedere 55mila posti estendibili a 62mila, ma anche 10 mila stalli per motorini e biciclette e oltre 4.000 posti auto, ma anche spazi interni con aree ricettive, benessere e intrattenimento. Il progetto, si legge sul sito del Comune, interessa un’area complessiva di 16 ettari su terreni pubblici che la As Roma chiede in diritto di superficie per 90 anni, trascorsi i quali l’infrastruttura realizzata passerà a Roma Capitale. Il costo complessivo dell’operazione è di circa 528 milioni di euro, di cui circa 100 per i parcheggi e 20 per le urbanizzazioni. L’idea sarebbe inaugurarlo tra il 2026 e il 2027, quando la As Roma festeggerà i suoi 100 anni.