Carenza di agenti della Polizia locale e tecnici da impiegare nella macchina amministrativa. Questi fra i problemi più impellenti del Campidoglio.
Gli effetti del concorsone, quindi, tardano a farsi apprezzare. Mentre il fabbisogno di personale, soprattutto in alcuni settori, resta piuttosto stringente.
Fino a pochi giorni fa, la delega al personale era gestita direttamente dal Sindaco. Dopo l’ultima tornata elettorale, Gualtieri ha deciso di assegnarla ad un suo assessore, Andrea Catarci, quello che ha il compito di realizzare la città dei 15 minuti e l’atteso decentramento. L’assessore che quindi si confronto proprio con quei municipi in cui, le carenze di personale, finiscono in alcuni casi per bloccare anche l’ordinaria amministrazione.
NUMERI IMPIETOSI
“Roma Capitale con riferimento al personale soffre di un grave problema strutturale, derivante da oltre un decennio di blocco del turn over” ha affermato Andrea Catarci che, a supporto del ragionamento, ha offerto anche dei numeri. L’organico, ha ricordato l’assessore, è passato infatti dalle 27.358 unità del 31 dicembre 2002 ai 21.998 dipendenti del 30 settembre 2022. Per la fine dell’anno “arriveranno ad essere intorno a 22.500” con “una lieve ripresa resa possibile dall’immissione in servizio di 1.300 unità”. Però a conti fatti, in 20 anni, i lavoratori a servizio del comune sono cinquemila in meno.
OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO
Cifre che consentono all’opposizione di alzare il tiro sull’amministrazione capitolina. Antonio De Santis, ex assessore al personale della giunta pentastellata e oggi capogruppo della civica Raggi non concede attenuanti alla giunta Gualtieri. “Non comprendiamo perchè sia stato cancellato, dal nuovo piano assunzionale, la previsione di un nuovo concorso di Polizia Locale per l’anno prossimo, alla luce dell’evidente carenza numerica di risorse in tale settore” ha obiettato De Santis, che è tornato a chiedere “lo sblocco delle graduatorie e l’indizione di nuovi concorsi”.
Secondo l’assessore Catarci “i vincoli di spesa e i margini di incremento previsti dalla legge non consentono di raggiungere questo obiettivo”. La soluzione? “Con la modifica della pianificazione 2022 in itinere entreranno inoltre 300 profili tecnici. Tale azione continuerà anche nel 2023 con il nuovo piano assunzionale del triennio 2023-2025, ponendo l’attenzione ai profili amministrativi e tecnici, alla polizia locale e al personale educativo scolastico”. Probabilmente non si tratta di un rimedio sufficiente.
Per trovare la quadra, ha spiegato Catarci “è urgente ottenere dal governo nazionale il riconoscimento di deroghe e poteri speciali nel settore delle politiche per il personale per la Capitale, tanto più in vista del Giubileo e dell’avvio della realizzazione delle opere ottenute in via straordinaria con le risorse del Pnrr”. Una chance che sarebbe da sfruttare nel migliore dei modi.