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Slot machine: ecco le nuove regole della Regione Lazio che faranno impazzire titolari e clienti

Cesidio Vano
Obbligo di fermare il gioco 5 minuti ogni 30. Oltre a cartelli di avviso e orologi giganti per calcolare i tempi, anche un messaggio sonoro ogni mezzora: “Biiip! Ricordati di fare pausa”
Gennaio 19, 2023

Combattere la dipendenza da slot-machine con il “ludus interruptus”. Come per la più antica pratica contraccettiva (il ‘saldo della quaglia’, per capirci), anche per la ludopatia occorrerà fermarsi per tempo…: 5 minuti di pausa ogni 30 di gioco. Lo ha stabilito la Regione Lazio, modificando la legge regionale n. 5 del 2013 per il contrasto al gioco d’azzardo patologico (gap). Le nuove regole, nel silenzio pressoché generale, sono entrate in vigore venerdì scorso, 13 gennaio e, per contrastare il ‘vizio del gioco’, prevedono anche altri adempimenti per i titolari di bar o altri locali in cui sono presenti apparecchi d’azzardo.

Slot machine, Regione ‘biscazziere’ ma non troppo

Le modifiche alla legge regionale che reca le “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (Gap)” sono state approvate lo scorso agosto 2022, ma sono diventate cogenti a partire dalla settimana scorsa.

Tra le innovazioni ce n’è anche una che, però, tutto sembra fare tranne che prevenire la ludopatia: l’abolizione del limite, finora valido, dei 500 metri di distanza per poter istallare macchinette slot e videolottery, in presenza di scuole o altri luoghi di aggregazione di soggetti a rischio.

Con le nuove regole, infatti, il divieto nei 500 metri viene meno per le attività (esercizi pubblici e commerciali, nonché sale da gioco) già esistenti; mentre per le nuove attività varrà la regola dei 250 metri di ‘rispetto’. Insomma (come avevamo già detto qui) con la riforma – su tale frangente – sembra di assistere ad un incentivo al gioco d’azzardo (quindi alle patologie connesse) più che ad un’iniziativa di contrasto, ma tant’è.

Le nuove regole ‘stop e go’

Tutte le attività che consentono il gioco con apparecchio d’azzardo dovranno invece essenzialmente rispettare le seguenti prescrizioni (e bisognerà vedere se e come ci riusciranno): ridurre la frequenza delle singole giocate a non meno di una giocata ogni trenta secondi; separarelo spazio dedicato agli apparecchi dalla restante struttura e distanziare minimo di due i vari apparecchi di gioco; garantire una pausa obbligatoria di cinque minuti dalle operazioni di gioco ogni trenta minuti consecutivi di utilizzo dell’apparecchio di gioco da parte del singolo cliente.

Ecco, soprattutto l’ultima prescrizione appare di difficile applicazione. Almeno che il titolare non “stacchi la corrente” ogni 30 minuti – il “ludus interruptus” appunto -, sarà difficile vedere l’accanito giocatore – già sulla via del comportamento patologico e compulsivo – prendersi volontariamente una pausa…

Una circolare per salvare il salvabile

Ecco, allora, che c’hanno pensato gli uffici della Direzione Regionale Sviluppo Economico e attività Produttive, con una circolare, a chiarire meglio come fare.

Cartelli, orologi e segnali acustici per far desistere il giocatore incallito

Allora: prima di tutto, il titolare dell’attività deve procurarsi uno più orologi belli grandi (di almeno “35 centimetri di diametro” dice la circolare!) in modo da poterli appendere uno ogni 3 apparecchi da gioco, così che ogni giocatore possa vederli; poi deve collocare nella sala dove si gioca un bel cartello 100×70 (che quindi è un vero e proprio manifesto!) con ricordato l’obbligo di fermasi dal giocare per 5 minuti ogni 30! Inoltre (tanto di spazio ce n’è), sul cartello-manifesto va indicato anche il numero telefonico “dell’Unità Operativa Dipendenze Patologiche dell’ASL competente per territorio”.

Infine, deve anche installare un sistema di diffusione sonora, tramite cui, ogni trenta minuti, un segnale acustico seguito da un messaggio vocale pre-registrato reciti: “Si ricorda ai signori clienti di fare una pausa di 5 minuti ogni 30 minuti di gioco”. Insomma, un po’ come nel film “Il giudizio universale” di Vittorio De Sica. In quella bella pellicola del 1961, però, l’annunciato della fine del mondo si concludeva con un nulla di fatto e tutto tornava come prima. Chissà nel caso della riforma contro la ludopatia nel Lazio?

Ad ogni modo a non rispettare le nuove regole si rischia una multa molto salata: da 5.000 a 15.000 euro!

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