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Sinner, primo trionfo sulla terra battuta

Roberto Mercaldo
L’altoatesino perde il primo set al tiebreak, poi travolge Carlos Alcaraz
Agosto 1, 2022
Jannik Sinner

È arrivato in modo eclatante il primo trionfo di Jannik Sinner sul rosso. Il numero dieci del mondo ha travolto in finale Carlos Alcaraz, colui che nell’immaginario collettivo sarà il suo grande rivale nel tennis che verrà. Limitandoci al tennis che è, il ragazzo della Val Pusteria non ha battuto ciglio dopo aver perso al tiebreak un primo set ben giocato da entrambi e senza palle break. Nel tiebreak, il terzo della storia tra i due astri nascenti della racchetta, ha vinto per la terza volta Alcaraz. A Parigi Bercy fu un monologo dello spagnolo, a Wimbledon un 10/8 dopo un turbinio di emozioni e ieri sera un 7/5, con fuga iniziale di Carlitos, grande ritorno di Jannik e una disgraziata demi-volèe a vanificare il recupero. Acclarato che al tiebreak contro Alcaraz non è conveniente arrivare, Sinner ha fatto in modo di evitarlo. L’avvio del secondo set è stato in verità problematico, perché nel secondo gioco Jannik ha dovuto cancellare tre palle del 2/0 all’avversario. Uscito dalla buca, il campione di San Candido ha iniziato a comandare il gioco in modo perentorio: perfetto nei colpi in uscita dal servizio, ha giocato su ritmi davvero impressionanti, concedendo pochissimo a un Alcaraz di colpo disorientato, quasi smarrito. Un doppio 6/1 racconta il match in modo eloquente e consegna a Jannik le chiavi del primo trionfo sul mattone tritato. In vista della stagione sul cemento, è un’iniezione di fiducia importante. Il rilievo statistico consegna il sesto torneo vinto, quinto 250, primo del 2022. Al d là dei numeri, c’è l’immagine di un Sinner sempre più convinto dei propri mezzi, granitico nel credere in se stesso al di là delle piccole avversità (leggi un primo set perso senza alcun demerito). Contro il suo giovane rivale spagnolo, Jannik dovrà combattere tante altre battaglie e non sempre potrà uscirne vincitore come ieri. Però l’essersi portato sul 2/1 negli scontri diretti è un altro elemento che a livello psicologico può avere il suo peso. Messi da parte (si spera in via definitiva) gli acciacchi fisici, Sinner ha ribadito che il suo gioco è efficace anche sul rosso e che nessuna superficie gli è preclusa ai massimi livelli. Ora c’è un ranking da scalare, con la complicità del cemento, che resta la superficie sulla quale il gioco di Jannik più compiutamente si esprime e si esalta, grazie ai movimenti rapidi, sobri e essenziali. La strada per le Finals di Torino non è agevole, ma nemmeno impercorribile. E agli Open USA c’è da migliorare il quarto turno, finora miglior risultato di Jannik. Intanto ad Atlanta la finale ha premiato, un po’ a sorpresa, l’australiano De Minaur, impostosi nettamente sul favorito Brooksby. In campo femminile successi di Bouzkova a Praga (6/0 6/3 a Potapova) e di Caroline Garcia a Varsavia (6/4 6/1 a Bogdan).

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