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Sindaco e consiglieri più ricchi, arriva l’ok finale all’aumento degli stipendi

Marco Battistini
Non più gettoni di presenza ma “un’indennità onnicomprensiva di funzione” il cui ammontare è parametrato sulla base dello stipendio del sindaco.
Novembre 8, 2022
Assemblea Capitolina con il sindaco di Roma Gualtieri

Aumento in arrivo per i consiglieri comunali di Roma: in ciò che resta del 2022 guadagneranno 5.210 euro al mese, per salire gradualmente fino ai 6.210 del 2024. Quando al sindaco spetteranno 13.800 euro. Le commissioni capitoline Bilancio e Roma Capitale hanno approvato a maggioranza con il voto contrario del M5S, il recepimento del decreto interministeriale (Interno-Economia e Finanze) che, in attuazione del decreto legislativo su Roma capitale del settembre 2010, ha rideterminato i compensi dei 47 consiglieri comunali. Non più gettoni di presenza ma “un’indennità onnicomprensiva di funzione” il cui ammontare è parametrato sulla base dello stipendio del sindaco. Una volta che il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, al primo cittadino sarà riconosciuto uno stipendio mensile (“al netto degli oneri riflessi”, riporta la didascalia dello specchietto contenuto nel decreto) di 11.579 euro, che nel 2023 salirà a 12.508 euro e crescerà ancora nel 2024 fino a toccare una quota costante di 13.800 euro. Sulla base di questo parametro, al vicesindaco spetterà il 75% dello stipendio del sindaco, agli assessori e alla presidente dell’Aula il 65%, ai consiglieri comunali il 45%, al presidente del Municipio il 40%, al vicepresidente il 30% e agli assessori municipali il 25%. Soffermandosi sui consiglieri capitolini, a ciascuno di loro andranno (sempre al netto del 23,8% di contributi Inps e del l’8,50% di Irap) 5.210,83 euro in ciascuno degli ultimi due mesi del 2022, che diventeranno 5.268 nel 2023 e si assesteranno a 6.210 euro nel 2024.

IL NUOVO MECCANISMO

Confrontando l’attuale trattamento economico dei consiglieri (gettoni di presenza più rimborso datori di lavoro) con quello futuro (che entrerà in vigore solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale) emerge, secondo quanto riportato nel decreto stesso, una “neutralità finanziaria” per le casse del Campidoglio perché la rideterminazione dei compensi non arrecherà “nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio di Roma Capitale”. Anzi ci sarà una sorta di guadagno. Precisamente il differenziale annuo tra il nuovo sistema di stipendi e il vecchio sarà pari a -91.137 euro nel 2022, -468.049 euro nel 2023 e (a regime) -357.721 nel 2024. La differenza reale sta nel minor costo che sopporterà il Comune tra quanto riconosceva ai datori di lavoro dei consiglieri e quanto verserà in futuro nelle casse previdenziali. Per guadagnare lo stipendio pieno i consiglieri dovranno però presenziare almeno a 20 tra sedute di Assemblea Capitolina e commissioni ogni mese, garantendo la presenza in almeno il 60% delle sedute dell’Aula. Domani il provvedimento approvato nelle commissioni andrà in aula per il via libera finale. E di sicuro troverà il parere contrario del M5S e della Lista Civica Raggi, visto che i rispettivi capogruppo (nonché componenti della commissione Roma capitale), Linda Meleo e Antonio De Santis, hanno votato contro. Non hanno partecipato al voto i leghisti Fabrizio Santori e Davide Bordoni, mentre è probabile che la Lista Calenda si asterrà: il consigliere Dario Nanni era stato erroneamente inserito dagli uffici nella lista dei sottoscrittori del provvedimento e poi rimosso: “Non contesto il merito della norma ma l’opportunità di attuarla in questo momento di crisi generalizzata”. Insomma, alla fine tutti contenti. O quasi.

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