Giusto costruire gli impianti per garantire a Roma l’autosufficienza nella chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti ma nel frattempo c’è “l’esigenza di accompagnare le indispensabili azioni di adeguamento impiantistico (che esplicheranno i loro effetti nel medio-lungo periodo) con una strategia di breve periodo, altrettanto indispensabile per recuperare la fiducia nelle istituzioni e la collaborazione da parte dei cittadini, cruciale sia per il decoro della città, sia per la sostenibilità ambientale del ciclo dei rifiuti (quantità e qualità della raccolta differenziata), sia per la condivisione dei progetti di sviluppo infrastrutturale”. Lo scrive l’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale nell’introduzione di un focus, redatto in questo mese, sugli impianti per il trattamento della frazione organica. L’Acos ha innanzitutto evidenziato che “il servizio di igiene urbana è uno dei più critici per la Capitale, ritenuto insoddisfacente da una larga maggioranza di romani”. I problemi “originano in molti casi da una carenza impiantistica (soprattutto di trattamento e smaltimento dei residui indifferenziati) che si ripercuote negativamente sulla raccolta in città e anche sulla pulizia delle strade”. In questo contesto di degrado “proliferano poi comportamenti scorretti da parte di alcuni cittadini, esasperati, demotivati, distratti o a volte semplicemente incivili”. Da qui l’esigenza di accompagnare, da subito, alle azioni di adeguamento impiantistico di breve periodo perché c’è “una diffusa e crescente deresponsabilizzazione da parte della popolazione, ad esito di anni ed anni di risultati di servizio ritenuti del tutto insoddisfacenti”.
SERVONO NUOVI IMPIANTI
A causa “del degrado e degli scarsi risultati ambientali- scrive l’Agenzia- sembra quindi andata smarrita la corretta visione del servizio di igiene urbana come contributo corale alla tutela dell’ambiente e al decoro della città”. Secondo l’Acos l’amministrazione Gualtieri deve battere subito un colpo: “Ai fini di questo contributo, si vuole sottolineare come il cambio di amministrazione possa essere un’occasione per dare subito ai cittadini il senso che qualcosa è cambiato, per iniziare a ricostruire il clima di fiducia nei confronti delle istituzioni necessario non solo a riaccendere la responsabilità individuale, ma anche ad accettare le novità infrastrutturali e organizzative indispensabili per garantire la sostenibilità ambientale del ciclo dei rifiuti nel medio-lungo periodo e, più in generale, l’efficacia del servizio, anche in termini di pulizia e decoro della città”. Perché “sebbene molti dei problemi che i cittadini riscontrano quotidianamente in città derivino in gran parte dall’inadeguatezza impiantistica e dalla dipendenza della Capitale da terzi per le attività di trattamento e smaltimento, le possibili soluzioni su questo fronte non possono arrivare che nel medio-lungo periodo”. Quindi “nel frattempo, il breve periodo è cruciale per dare a qualunque costo un segnale di cambiamento urgente ed indispensabile per recuperare la fiducia e la collaborazione dei romani, senza le quali diventa difficile salvaguardare il decoro della città e la tutela dell’ambiente- scrive ancora Acos– L’adeguamento impiantistico, le cui premesse sono state già avviate, è infatti affare di medio-lungo periodo, che incontra naturalmente un’opposizione maggiore in proporzione alla sfiducia nelle istituzioni”.
PRIORITA’ ALLA DIFFERENZIATA
Uno degli interventi da mettere in campo, secondo Acos, riguarda la raccolta differenziata perché “a parità di impiantistica, l’impatto ambientale di qualunque soluzione peggiora in modo esponenziale quando la differenziata è scarsa in quantità, ma anche in qualità. Per una differenziata efficace ai fini della chiusura sostenibile del ciclo dei rifiuti e della tutela ambientale, la collaborazione dei cittadini è imprescindibile”. A Roma “circola da anni un ritornello- continua Acos– secondo cui ‘fare la differenziata è inutile perché poi tanto buttano tutto insieme’. Naturalmente non tutti pensano così, ma vedere cumuli di rifiuti sui marciapiedi (direttamente o in rete, a volte in foto che non ritraggono neppure Roma) rinforza e diffonde queste convinzioni”. L’agenzia ha ricordato “Le priorità da affrontare secondo i romani” emerse nell’ambito di una sua precedente indagine e che, nell’ordine, sono: “La pulizia delle aree cassonetti di raccolta stradale; la pulizia delle strade; la raccolta differenziata; la dotazione di cestini stradali. Le indicazioni relative alla pulizia raccolgono i due terzi delle risposte; considerando anche i cestini, il servizio di pulizia raggiunge il 74% delle indicazioni di priorità. La raccolta dei rifiuti, fra circuito ordinario e Centri di raccolta, tocca complessivamente il 25%”.