Milano supera nettamente Roma in termini di investimenti immobiliari istituzionali. Su circa 12 miliardi di euro di operazioni in un anno (2022) la quota milanese supera normalmente il 40 % mentre quella romana si aggira attualmente attorno al 13%. Tuttavia, le prospettive per la rigenerazione del patrimonio immobiliare di Roma sono positive. La generale valutazione degli operatori immobiliari infatti è che Milano ormai abbia raggiunto alti livelli di saturazione immobiliare per cui l’attenzione degli investitori è rivolta a Roma dove la riserva di immobili ed aree da riqualificare è ben più ampia e dove, oltre al ciclo dei prezzi e del mercato favorevole, sono in corso principalmente, grazie anche al Pnrr, una vasta gamma di programmi di rigenerazione.
Questa è la fotografia scattata da Gualtiero Tamburini (Senior Advisor di Nomisma) sul contesto economico della rigenerazione urbana. Con questi numeri l’Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare si apre al confronto con le istituzioni. Il dibattito seguirà due filoni tematici: uno approfondirà la questione del riutilizzo di edifici pubblici e privati in stato di abbandono e l’altro entrerà nel vivo del quadro delle leggi che regolano il settore a Roma. Su quest’ultimo punto il confronto sarà sulle disposizioni normative per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio (Legge Regionale n. 7/2017) e sullo stato di avanzamento del Piano Regolatore Generale del 2008 anche alla luce della recente approvazione, da parte della giunta capitolina, delle norme tecniche di attuazione relative al Piano stesso.
L’ATTENZIONE DELLA REGIONE
Tematiche importanti come sottolinea il presidente di Aspesi Roma Paolo Buzzetti, “C’è la volontà di fare un’analisi congiunta e propositiva dello stato dell’arte dei lavori di riqualificazione urbana e metropolitana di Roma – afferma – partendo da un report sul patrimonio edilizio già esistente e purtroppo inutilizzato per il quale, tramite il Laboratorio Permanente per Roma, sono già stati presentati progetti di recupero delle aree e degli edifici in disuso con l’obiettivo di contribuire attivamente al suo riammodernamento e alla sua ri-destinazione”.
Un’operazione ad ampio raggio, spiega, “che vede la partecipazione di tutte le parti sociali direttamente e indirettamente coinvolte, ma che non può che essere guidata dal mondo immobiliare e dalle istituzioni, a cui chiediamo un assist immediato ed efficace per il rilancio della Capitale, ormai non più procrastinabile. A due anni dal Giubileo del 2025 e a 7 anni da Expo 2030, serve uno snellimento delle procedure legislative al fine di garantire nei giusti tempi, l’attuazione degli interventi necessari per poter non solo ospitare eventi di portata internazionale, ma per rendere vivibile la città anche ai suoi cittadini residenti”