Gualtieri ancora sul balconcino? ”A me sembra così, poi è molto difficile giudicare l’operato. In due anni non vedo un miglioramento che è uno, tranne l’apertura di molti cantieri del Giubileo sulle strade. E’ molto difficile per me giudicare se questi cantieri siano stati aperti in modo intelligente o meno perché non ho la pianificazione, non la conosco.
E’ un fatto molto rilevante che Gualtieri non comunichi con la città, comunichi pochissimo quindi le persone non sentono di avere un sindaco”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda. ”Al di là degli aspetti comunicativi i problemi sono strutturali: l’Ama che deve andare in Acea per avere una gestione più moderna, il fatto che Atac così come è non regge, che i vigili urbani continuano a stare dentro gli uffici. E questa carne viva non viene toccata perché c’è un consenso da gestire, un consenso molto rilevante perché più si abbassa la percentuale dei votanti, alle regionali e alle amministrative, e più il voto rilevante è quello organizzato, dei sindacati e dei Caf.
Di fatto tutto voto organizzato e Gualtieri non riesce a toccarlo. A due anni il mio giudizio non può essere che molto negativo”. ”Chiedo ancora il rimpasto di Giunta ma tanto non serve a nulla chiederlo. Gualtieri sa qual è la nostra opinione sugli assessori e la sa nel modo in cui è giusto che lui la sappia, riservatamente. Che la squadra sia debole mi pare abbastanza evidente”, ha detto. ”I vertici di Ama sono persone in gamba. Dopodiché il problema di Ama è strutturale.
Il grosso problema è staccarla dalla politica. Le municipalizzate a Roma sono state bacini di consenso e di assunzioni e questo ha determinato il fatto che sono governate dai sindacati. Tutto questo si può rompere solo in un contesto di un’azienda privata, quotata che non può avere quella logica perché ha un vincolo esterno, altrimenti non risolvi la questione. Poi avere gestioni migliori o peggiori”, ha detto.
TERMOVALORIZZATORE OK
L’unico elemento positivo sembra essere rappresentato dalla scelta del termovalorizzatore. ”Sosterremo a spada tratta il termovalorizzatore. Ce ne vogliono undici di termovalorizzatori nel sud Italia. L’emissione di un termovalorizzatore è inferiore a quello di una strada di campagna nei giorni feriali, è il nulla. Stiamo discutendo su una cosa su cui non si può discutere, come la discussione assurda sul Tap -ha evidenziato Calenda – tutta la chiacchiera di Gualtieri di dare più poteri ai Municipi è inesistente, a Ostia hanno appena levato la responsabilità sugli arenili.
Ostia, l’area marittima non il retro Ostia, deve diventare un comune indipendente perché un comune marittimo ha delle logiche completamente diverse da quelle cittadine. Ostia non può essere seguita come dovrebbe perché è un pezzo di un’amministrazione gigantesca. In confronto a Ostia, Fiumicino è gestita cento volte meglio”.