Sinistra civica ecologista prepara l’affondo su Gualtieri. Ben tre consiglieri capitolini, Michela Cicculli e Alessandro Lucarelli eletti con Sce e Ferdinando Bonessio dei Verdi, insieme al consigliere regionale Claudio Marotta hanno presentato alcune richieste al primo cittadino e sembrano intenzionati a non concedere deroghe. Lamentele evidenti sarebbero state inoltrate sulla linea politica. Uno dei motivi che negli ultimi mesi ha creato più fratture è quello legato alla gestione dei rifiuti. Che il termovalorizzatore non piaccia alla sinistra, d’altronde, non è una novità.
Anche se sulla questione non sembrano esserci particolari fratture. Qualche dubbio viene espresso, anche a livello di opinione pubblica, dal caos generato dai cantieri a piazza Venezia. Cantieri che andavano aperti, inutile negarlo. Tanto che sotto accusa è soprattutto la comunicazione. Con tanto di mezzo passo indietro con l’adeguamento del traffico – una mossa probabilmente giusta e che aiuta la mobilità dell’area – che è stato comunicato come una retromarcia. Un autogol comunicativo, quello di Gualtieri, che in molti hanno notato.
ALLEATI CRITICI
Tra i dubbi ci sono sicuramente quelli legati al Piano Casa, in particolare su esperienze come quelle di Maam e Spin Time, considerati esempi virtuosi in tema di politiche abitative. Un’altra richiesta riguarda la necessità di comprare più edifici per le case popolari. Un intervento deciso viene chiesto anche su Lucha y Siesta, con la Regione Lazio che continua a minacciare la chiusura della casa delle donne. Non meno centrale è il tema delle periferie, su cui la svolta da destra securitaria di Gualtieri non può piacere a sinistra, con la rivendicazione da parte del sindaco delle operazioni di polizia nei quartieri più a rischio, a partire da Tor Bella Monaca. Anche su questo fronte, l’auspicio è di un maggior confronto con la società civile, con decisioni che guardino più al sociale e meno alle maxi-operazioni di polizia. Insomma, di gatte da pelare per Gualtieri ce ne sono tante.
Il sindaco lavora soprattutto in direzione del Giubileo e dell’Expo 2030, sostenendo che la prospettiva da seguire è quella dei grandi eventi. Il problema – e qui torniamo anche alle critiche della sinistra – è la mancata discussione. Su quasi tutti i progetti il coinvolgimento sembra essere minimo. E così al fronte a sinistra del Pd che sostiene il sindaco iniziano a venire dubbi sulla reale apertura della giunta e del Campidoglio nei confronti della società civile, che sembra quasi del tutto esclusa da ogni discussione e decisione.
Durante l’incontro con li Sindaco, gli esponenti della sinistra ecologista hanno consegnato un documento in dodici punti, contenenti diversi temi su cui si chiede al sindaco un cambio di passo. Molti di questi punti si trasformeranno in atti che dovranno essere votati in Assemblea capitolina.