Troppi rincari e fondi insufficienti. Sul servizio di trasporto della Capitale si avvia un confronto politico fra sinistra e destra. Secondo il Pd per evitare l’aumento del costo dei biglietti e degli abbonamenti servirebbero almeno cento milioni aggiuntivi sulla quota parte del Fondo nazionale trasporti destinato alla Capitale. Il Comune di Roma registrerebbe 180 milioni di perdite sul sistema del trasporto pubblico locale. Dall’altro lato uno stanziamento statale, che arriva al Comune tramite le risorse inoltrate dal governo alla Regione, coprirebbe meno del 40 per cento del fabbisogno.
I NUMERI DELLA CONTESA
A oggi la Regione Lazio riceve annualmente 570 milioni del fondo nazionale pari al 42 per cento del fabbisogno. Di queste risorse – dato del 2019 pre pandemia – a Roma viene destinato meno della metà: 240 milioni. Il costo complessivo dei contratti di servizio con Atac e Roma Tpl, sulle casse comunali, però pesa 670 milioni di euro. Tanto che nella parte corrente del bilancio comunale per il 2023 sono contemplati 440 milioni per il trasporto pubblico, e la cifra salirà a 500 milioni per il 2024. Per queste ragioni “per dare una risposta vera a tutti i residenti e a tutti quelli che ogni giorno passano e vivono nella nostra città, abbiamo quantificato che servirebbero 160 milioni l’anno in più per Roma dal fondo nazionale trasporti. Ma se vogliamo ragionare anche soltanto sulla copertura dei costi del biglietto e degli abbonamenti” al fine di non varare un aumento “già cento milioni in più sarebbero sufficienti”, ha spiegato la capogruppo del Pd in Assemblea capitolina, Valeria Baglio, in rappresentanza anche dei colleghi Giulia Tempesta e Giovanni Zannola, rispettivamente presidenti delle commissioni Bilancio e Trasporti. Inoltre “una delle proposte su cui stiamo ragionando, ma è un discorso che va fatto con la Regione Lazio ed è agli albori al momento, è quella di creare un biglietto differenziato”, ha precisato Baglio. Equivale a dire costi diversi per i residenti e per i turisti, come avviene in altre città d’arte in Italia.
Dal punto di vista storico dal 2013 a oggi Roma “ci ha già rimesso 2 miliardi di euro” a causa del mancato adeguamento della quota parte del fondo nazionale trasporti e “abbiamo trasportato 900 milioni di persone. È una mancanza stratificata negli anni”, ha chiarito il capogruppo del Partito democratico alla Regione Lazio, Mario Ciarla. Un appello quindi, in vista del Giubileo e di una eventuale Expo, è stato rivolto al governatore Francesco Rocca. “Roma, in quanto Capitale è la carta d’identità del Paese sia per il Giubileo del 2025, quando saremo sotto i riflettori di tutto il mondo, sia per Expo 2030 dove siamo in competizione con Riad” e quindi “spero che Rocca apra, insieme a noi, questa vertenza, per chiedere maggiori risorse per la Capitale dal fondo nazionale trasporti”, ha detto Ciarla.