Roma corre verso il Giubileo e intanto fa i conti con i fondi provenienti dal Pnrr. Quasi 500 milioni di gare d’appalto in otto mesi. In particolare gli appalti riguardano 180 milioni per programmi integrati, 26,4 milioni per gli asili nido, 120 per il tram Termini-Vaticano-Aurelio e 182 milioni (per 98 progetti) per Caput Mundi, il capitolo del Pnrr legato al Giubileo. L’Anno santo è uno degli altri grandi rami del fiume di investimenti in arrivo a Roma da qui al 2026.
Il sindaco Gualtieri, tirando le somme, arriva a quota 13 miliardi: “Per una portata di investimenti cosi dobbiamo tornare forse dall’Alto medioevo” ha affermato tracciando un bilancio di questa fase. Il Pnrr ne è una quota sostanziosa, che vale 1,150 miliardi per 297 progetti a gestione diretta di Roma Capitale come soggetto attuatore. Per dare l’ordine di grandezza: Milano viaggia sui 700 milioni di euro, Bari a 771, Bologna circa 570, e Torino 636 tra Pnrr e altre fonti di finanziamento. “Ma quando siamo arrivati – ha ricordato Gualtieri – abbiamo trovato cassetti vuoti e bandi a zero. Eravamo al minimo sindacale assoluto. Abbiamo lavorato molto perché la distribuzione delle risorse penalizzava i grandi Comuni. Abbiamo dovuto scalare, negoziare, litigare, partecipare per aumentare la cifra e portarla a quella che abbiamo ottenuto. Se una città non investe per tanti anni va coperto un gap di investimenti macroscopico, impressionante e inaudito – ha aggiunto – un gap direi macroeconomico. Ora arriverà un blocco grosso di Caput Mundi, una prima tratta del tram Termini-Vaticano-Aurelio, i bus elettrici, i cantieri. La ‘macchina’ sta reggendo. Roma – ha concluso il sindaco – non deve essere condannata a una decrescita infelice”.
IL SINDACO CHIEDE DI PIU’
Il Pnnr a Roma, ormai nella sua fase attuativa, è finora “una storia di successo” tanto da spingere il sindaco Roberto Gualtieri a tornare a chiedere al governo fondi in più: “Dove il tasso di messa a terra è inadeguato, spostiamo le risorse dove invece si è in grado di farlo senza sforare la scadenza del 2026 – ha ribadito – L’ho detto anche alla presidente Giorgia Meloni. Noi ci possiamo fare cose buone e giuste: l’efficientamento delle scuole, l’edilizia residenziale pubblica. Mi auguro che nella annunciata revisione ci sia questa rimodulazione”. La Presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli guarda anche al possibile grande appuntamento del 2030. “Roma è davanti ad una grande opportunità legata al Pnrr -ha affermato la Celli– un percorso che si intreccia con il Giubileo e la candidatura ad Expo 2030. Passa da queste tre direttrici la Roma del futuro, quella che vogliamo consegnare alle nuove generazioni e che deve tornare ad essere protagonista a livello internazionale. Lo vogliamo fare in termini di rigenerazione urbana, sostenibilità ed inclusione, con l’obiettivo di creare nuove opportunità e generare lavoro e occupazione. I Comuni sono il cuore pulsante di questa grande occasione, forse irripetibile. E anche Roma Capitale è protagonista di questo processo di sviluppo”.