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Piovono gol sul Frosinone, sconfitto per 5/0 dall’Atalanta

Roberto Mercaldo
Ottava sconfitta esterna di fila per i giallazzurri, travolti dai nerazzurri di Gasperini: tre gol nei primi minuti ed altri due nel finale
Gennaio 15, 2024
Mister Di Francesco

Una sconfitta pesante, quasi umiliante nelle proporzioni, quella incassata al Gewiss Stadium dal Frosinone di mister Di Francesco. Si sapeva che l’impegno era severo, quasi proibitivo, ma il modo in cui i ragazzi giallazzurri si sono fatti travolgere non è un bel messaggio in vista dei prossimi impegni, quelli che per i ciociari avranno valore doppio.
Sono bastati solo 13 minuti agli orobici per chiudere la pratica del risultato e nel finale la sconfitta pesante si è trasformata in punizione severa, che potrebbe incidere sul morale e sulle certezze di un Frosinone in palese difficoltà. Ora bisogna ritrovare in fretta quella voglia di lottare e di gettare il cuore oltre l’ostacolo, voglia che aveva caratterizzato la prima parte del girone di andata, regalando vittorie, applausi e consensi. Sembrano molto lontani quei momenti, ma il calcio è spietato ed ha una memoria corta. Resettare è la parola d’ordine, per non vanificare quanto di buono è stato fatto nel girone di andata dai canarini.

LA CRONACA
L’avvio autoritario dei canarini è un fuoco fatuo che dura cinque giri di lancette: il tempo che l’Atalanta si prende per operare la prima fiammata, con Holm che entra in area e viene steso da un improvvido intervento fuori tempo di Lusuardi.
Dal dischetto va Koopmeiners che spiazza implacabilmente Turati. La corsa ad handicap non è una specialità semplice per chicchessia, meno ancora può esserlo per una squadra in crisi d’identità e di risultati. E allora? Allora arriva un raddoppio pressoché immediato, da un’azione di Ruggeri che pesca a centro area Ederson, totalmente indisturbato nel momento di assestare alla sfera il colpo di grazia.
Fragile come un castello di carta, pallido come un dolore, il Frosinone assiste quasi impassibile alla terza marcatura, per la quale De Ketelaere sceglie un’esecuzione esemplare, con palla all’incrocio dei pali. Sono passati solo 13 minuti e più della sconfitta, già virtualmente maturata, si profila l’incubo di una disfatta.
La Dea avrebbe tutte le intenzioni di maramaldeggiare, ma per fortuna Koopmeiners allarga troppo l’angolo di tiro al 17′ e poi Turati dice di no al colpo di testa di Scamacca, sontuoso nello stacco e potente nell’incornata.
La furia della dea bergamasca si placa e il Frosinone pian piano si desta dall’inopportuno torpore iniziale. Le idee di ribellione alla sconfitta si concretizzano prima in un’incursione di Cheddira stroncata bruscamente, ma nei limiti del regolamento; poi per due volte è Mazzitelli a provarci, imbeccato da Soulè, ma Carnesecchi non si distrae. Il passivo resta pesante, ma se non altro il Frosinone ha mostrato buona volontà.
LA RIPRESA
Il Frosinone, ridisegnato da Di Francesco con gli innesti di Romagnoli, Gelli e Ghedjemis, inizia il secondo tempo con tanta buona volontà ed è il nuovo acquisto francese a creare la prima opportunità della seconda frazione. L’Atalanta si difende con ordine e riparte con una certa pericolosità, ma senza più la rabbia dei primi quarantacinque minuti.
Anche Gasperini opera dei cambi in corso d’opera, e Scamacca deve rinviare ancora l’appuntamento con il gol perduto. Muriel viene fermato in extremis al 18′. Alla mezz’ora squillo ciociaro, con Cheddira che di tesa gira verso Carnesecchi, ma trova l’estremo difensore bergamasco attento e tempestivo.
Al 33′ un ciociaro, Zappacosta, cerca il tiro da fuori area ma non trova i pali della porta frusinate. Al 35′ eccellente tiro dal limite di Ghedjemis, con Carnesecchi che si supera e dice di no.
Un errore in appoggio di Barrenechea scatena il contropiede dell’Atalanta, con Zappacosta che ha il tempo di controllare il pallone e di trovare un tiro a giro sul secondo palo che non concede scampo a Turati. Finita così? Purtroppo per il Frosinone no. I bergamaschi trovano infatti anche il quinto gol, con Holm, che prima colpisce di testa e poi ribadisce in gol da due passi.
C’è persino il tempo di un ulteriore tentativo dei locali, con Miranchuk che ci prova da buona posizione e trova Turati che, con stile perfettibile ma con risultato confortante, respinge la sfera.

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