Dall’amministrazione Gualtieri arriva l’ok alla revisione del Paesc (Il Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima), lo strumento con cui i Comuni definiscono i propri obiettivi e impegni sul clima come previsto dal Covenant of Majors (Patto dei sindaci) della Commissione europea. Il Piano, approvato dalla giunta, andrà ora al voto dell’Assemblea capitolina per l’approvazione definitiva. Redatto dall’Ufficio Clima di Roma Capitale diretto da Edoardo Zanchini, con il supporto scientifico di Enea, Gse e Ispra, il Paesc prevede l’integrazione delle azioni previste e una revisione del target di riduzione delle emissioni. La revisione del Paesc è il primo passo del percorso di impegno sul clima che l’amministrazione ha intrapreso all’interno della Mission 100 Neutral-climate and smart cities by 2030, in cui Roma è stata selezionata dalla Commissione europea. Con il nuovo piano, spiega una nota del Campidoglio, Roma definisce una curva di riduzione delle emissioni coerente con l’obiettivo di fermare entro 1,5 gradi l’aumento medio della temperatura globale entro questo secolo, come previsto dall’Accordo di Parigi.
Il Network C40 delle grandi città del mondo impegnate sul clima, di cui Roma è membro, ha elaborato uno scenario di impegno delle diverse città, e Roma si impegna per una riduzione delle emissioni del 66,3% al 2030 aumentando l’obiettivo previsto nel precedente Piano che era del 51,6%. L’obiettivo al 2030 è anche quello di fare della transizione energetica un volano di innovazione nei diversi settori e di creazione di nuovo lavoro attraverso investimenti nella produzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili, nella mobilità sostenibile, nell’economia circolare, nella forestazione urbana. Complessivamente si tratta di interventi di decarbonizzazione e rigenerazione urbana pari a oltre 10 miliardi di euro che permetteranno un’accelerazione degli interventi nella direzione della decarbonizzazione. ”Il nuovo Piano Clima di Roma riduce le emissioni rispetto a quello del 2021 e porta le riduzioni delle emissioni da poco più del 50% al 66% rispetto ai dati del 2003 entro il 2030. Roma fa la sua parte nella lotta ai cambiamenti climatici e lo fa con azioni concrete di rinnovo, rigenerazione, creazione di comunità energetiche”, commenta il sindaco Roberto Gualtieri.
I DETTAGLI
I punti qualificanti del Paesc rimangono la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio (le 211 scuole finanziate con il Cis, le 17 del Pnrr, gli interventi in corso sul patrimonio di edilizia sociale); il potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico (realizzazione di 4 nuove linee di tram, prolungamento della metro C, potenziamento delle linee ferroviarie regionali, creazione di nuove stazioni) e di realizzazione di nuove piste ciclabili, di rinnovo del parco autobus, di tram e metropolitane circolante; il completamento dell’impiantistica per la gestione circolare del ciclo dei rifiuti e delle materie prevista dal piano rifiuti: termovalorizzatore di trattamento della frazione indifferenziata con produzione di elettricità e calore, in cui è previsto un intervento pilota di cattura e stoccaggio delle emissioni di CO2, due impianti di biodigestione anaerobica, due impianti per la selezione di carta e cartone, plastica, 30 centri di raccolta distribuiti nei diversi Municipi e la forestazione, con la messa a dimora entro la stagione 2023/2024 porterà a piantare 136mila alberi, finanziati attraverso le risorse del Pnrr, e di 20 mila da risorse del Decreto Clima, dal bilancio del Comune, dalla collaborazione con imprese e associazioni.