Giornata triste quella di ieri al Roland Garros. Un match di tennis non dovrebbe mai avere l’epilogo che purtroppo ha caratterizzato il confronto tra Rafa Nadal e Alexander Zverev. Mentre i due campioni stavano iniziando a battagliare per il tiebreak del secondo set, il tedesco ha subìto una bruttissima distorsione in merito alla cui gravità non ci son stati dubbi. L’urlo di dolore e le lacrime di Sacha hanno aperto uno scenario drammatico e imprevedibile su quello che fino a quel momento era stato un match vibrante, dall’esito incertissimo.
Il tredici volte campione conduceva per un set a zero, in virtù di una rimonta incredibile operata nel set d’apertura, chiusosi al tiebreak. In ritardo 6/2, Nadal era riuscito a cancellare i 4 setball di fila al tedesco, l’ultimo dei quali con un passante incrociato in corsa davvero strabiliante. Nel secondo set, una sequela impressionante di servizi ceduti, con break e controbreak fino al quarto gioco e una sola eccezione, con Sasha capace di tenere il servizio nel quinto game. Poi, ancora pioggia di break fino al decimo gioco, con Nadal che a fatica ha ottenuto il 5 pari. Che fosse una partita atipica, per una serie di situazioni abbastanza imprevedibili, era emerso fin dall’avvio, ma poi il grave infortunio ha cancellato tutto, lasciando un velo di tristezza anche in Nadal, che avrebbe preferito vincerla in qualsiasi altro modo.
A Zverev va un sincero in bocca al lupo da parte di tutti gli appassionati, con la speranza di rivederlo presto battagliare sui campi da tennis. Le prime ipotesi parlano di uno stop di tre mesi, ma naturalmente ci sarà bisogno di qualche giorno per valutare in modo congruo la reale gravità ed i possibili tempi di recupero. In un clima sicuramente particolare, si è svolta poi la seconda semifinale, che ha messo di fronte Marian Cilic e Casper Ruud. Per il croato il primo set, vinto con una certa autorevolezza, ha assunto poi i contorni di una grande illusione, alla luce di quanto accaduto nei set successivi, dominati da Ruud, che ora può vantare tra le sue tante virtù anche un sevizio di grande qualità. Troppo solido e regolare il norvegese per temere le fiammate di Marian, comunque bravo a provarci fino in fondo, con grande determinazione.
Oggi toccherà alle donne, con la polacca Iga Swiatek favoritissima per quanto ha mostrato nell’ultimo mese di gare e per un’attitudine al “rosso” sicuramente maggiore. Alla diciottenne Cori Gauff però il ruolo di comprimaria poco si addice. Apparsa nel circuito maggiore a 15 anni, ha impiegato forse più del previsto per tagliare il traguardo della prima finale di un major, ma ora non intende certo fermarsi e intende sfruttare le pressioni non esagerate per cercare di sgambettare la numero uno del mondo. Di certo sarà spettacolo, per un confronto che rivedremo tante altre volte e su altre superfici, perché all’orizzonte non si vede, almeno al momento, chi possa inserirsi nel duello tra queste due giovanissime e straordinarie campionesse.