Discussione aperta e prove di dialogo tra il Comune di Roma ed i rappresentanti delle diverse categorie, dai B&B agli alberghi di lusso, per trovare una soluzione riguardo alle cartelle delle multe per la tassa di soggiorno non pagata. L’assessore al Bilancio Silvia Scozzese ha preferito per il momento non rilasciare commenti, ma fonti del Campidoglio hanno rivelato che sono in corso incontri con i consulenti fiscali e commercialisti delle diverse categorie per verificare possibili incongruenze. L’obiettivo è consentire a coloro che hanno agito correttamente di dimostrarlo. Tuttavia, dal Palazzo Senatorio fanno notare che i controlli sul regolare pagamento della tassa di soggiorno, che sono al centro della controversia, non erano mai stati effettuati in passato. L’obiettivo è avviare le procedure per correggere eventuali errori nei dati. Dopo la reazione dei proprietari delle strutture ricettive riguardo alle sanzioni per gli anni 2021-2022, che affermano essere il risultato di dati errati e controlli incrociati che non tengono conto delle esenzioni previste, il Comune sta cercando di porre rimedio aprendo al dialogo. Bed & breakfast, affittacamere e la galassia delle strutture ricettive si sono scagliati contro il Campidoglio per le cartelle arrivate in questi giorni sulla tassa di soggiorno (oggi 6 euro a persona per ogni notte, mentre prima del 1 ottobre 2023 si aggirava intorno ai 3,50 euro) non pagata tra il 2021 e il 2022. Nel mirino le sanzioni, da pagare entro 60 giorni.
EREDITA’ PESANTE
I proprietari delle strutture ricettive di Roma hanno sollevato dubbi riguardo alle multe per la tassa di soggiorno. Molti sostengono che le sanzioni per gli anni 2021-2022 siano il risultato di dati errati e controlli incrociati che non tengono conto delle esenzioni previste. Di fronte a queste preoccupazioni, il Comune di Roma ha deciso di aprire al dialogo e sta attualmente discutendo con i rappresentanti delle diverse categorie, tra cui B&B e alberghi di lusso, per trovare una soluzione e correggere eventuali errori nei dati. I controlli sul regolare versamento della tassa di soggiorno, che hanno generato la controversia attuale, secondo le fonti del Palazzo Senatorio, non erano stati effettuati in passato. Di fronte alle preoccupazioni sollevate dai gestori di strutture ricettive, il Comune sta adottando un approccio collaborativo per risolvere la situazione, garantendo al contempo un’equa applicazione della legge fiscale. La volontà è quella di giungere a una soluzione che rispecchi la correttezza delle azioni intraprese dai gestori alberghieri, favorendo una gestione più trasparente e responsabile delle tasse di soggiorno nella Capitale.