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Mondiali 2022, Francia e Inghilterra travolgenti e nei quarti sarà super sfida

Roberto Mercaldo
Dopo Olanda e Argentina, altre due grandi approdano al secondo turno dell’eliminazione diretta
Dicembre 5, 2022
mbappè
Kylian Mbappé

Mondiale delle sorprese, ma fino a un certo punto. Ora che il gioco si fa duro, a valicare le colonne di Ercole sono le grandi tradizionali. Questo il verdetto del weekend nella massima vetrina del calcio, che ha promosso ai quarti di finale l’Olanda, tre volte finalista, l’Argentina, due volte vincitrice, la Francia, anch’essa due volte campionessa e detentrice del trofeo e l’Inghilterra, che nell’albo d’oro entrò grazie al mondiale casalingo del 1966.

Le squadre con più tradizione e più talento hanno prenotato un biglietto per la gloria e attendono altre stelle di prima grandezza, leggi Brasile e Spagna, per formare un parterre de roi.

Mancano all’appello l’Italia, campionessa d’Europa in carica e sei volte finalista, ferma ai fatali rigori di Jorginho, e la Germania che il mondiale in Qatar l’ha fatto, arrendendosi per la seconda volta di fila ai gironi.

La fiamma della rivoluzione è affidata a Giappone, Corea del Sud, Marocco e Svizzera, che tra oggi e domani proveranno a spezzare l’egemonia delle solite e ad inserirsi all’altezza dei quarti di finale, sebbene in partenza siano decisamente sfavorite nei loro confronti degli ottavi.

OLANDA E ARGENTINA, UNA SFIDA DAL SAPORE ANTICO

Nella parte alta del tabellone saranno Olanda e Argentina a contendersi un posto in semifinale, in una sfida che inevitabilmente ci riporterà indietro nel tempo.

Ben 44 anni fa gli orange e l’albiceleste diedero vita alla finale mondiale e ci vollero i supplementari per regalare all’Argentina il suo primo trionfo iridato, in un’edizione in cui l’Italia giocò il miglior calcio della rassegna ma fu fermata alle soglie della finale dai tiri da fuori di Brandts e Haan.

Germogli di quanto sarebbe accaduto quattro anni più tardi, ma quella è un’altra storia, bella e immortale. Tornando al deserto qatariota e ai responsi del mondiale d’inverno, va detto che per Olanda e Argentina ottenere il visto non è stata una semplice formalità. Usa e Australia ci hanno provato, nei limiti delle loro non eccelse possibilità tecniche e gli “aussie” non sono andati troppo distanti dai supplementari.

Decisiva una parata di Emiliano Martinez su Kuol, proprio in chiusura di un match che i sudamericani hanno sbloccato con Messi e messo momentaneamente al sicuro con Alvarez.

Un’autorete a poco più di dieci minuti dal termine ha però rimesso in partita i canguri, che generosamente hanno provato l’impossibile, sfiorando l’impresa di trascinare gli argentini all’over time. Meno problemi per l’Olanda, che ha avuto il merito e la buona sorte di sbloccarla in avvio con Depay.

Gli Stati Uniti non hanno trovato fluidità negli schemi d’attacco e il 2/0 di Blind al morire della prima frazione somigliava tanto a una sentenza. Eppure, la Nazionale stelle e strisce ha avuto il merito di rimettersi in gioco d’improvviso, grazie al gol di Wright, che ha chiuso degnamente un’azione perfetta.

Ne sono scaturiti 5 minuti di terrore per la squadra olandese, che ha dovuto fronteggiare le spavalde avanzate degli americani, un po’ troppo spavalde invero, visto che sulla ripartenza di Blind nessuno si è curato di Dumfries, che all’altezza del secondo palo è piombato come un rapace, scrivendo game, set, match. Sarà Olanda – Argentina!

INGHILTERRA E FRANCIA, LA GUERRA DEI 100… MINUTI

Non sarà come quella dei cent’anni, che come ogni appassionato di storia ben sa ne durò 116, ma quella in programma sabato prossimo tra Francia e Inghilterra si prospetta come una vera e propria guerra calcistica. Durerà 90 minuti, anzi 100, alla luce dei recuperi vigenti in questo mondiale, sempreché a decidere non saranno i supplementari.

L’incontro scontro sarà tra due scuole calcistiche differenti, due modi diversi d’intendere la stessa passione. Interpreti autorevoli e fantasiosi, tanta fisicità in entrambi gli schieramenti e decisione rimessa alla Dea Eupalla, che non esisteva finché un giorno il grande Gianni Brera la inventò, consegnandola alla storia. Come sono arrivate Francia e Inghilterra a giocarsi un posto in semi? In assoluta scioltezza, trascinate dai loro campioni e spazzando via la resistenza, più teorica che reale, di Polonia e Senegal. Su Francia Polonia è piombato come un fulmine l’effetto Mbappè.

L’attaccante del PSG ha ritenuto opportuno esternare al mondo la sua completezza tecnica, abbinata a una maturità che lo aiuta ogni giorno di più nelle scelte. Due gol stellari per chiudere un match che pure nel primo tempo era stato piuttosto equilibrato e si era chiuso con un vantaggio striminzito firmato Giroud. Anche l’Inghilterra ha passeggiato. Troppo acerbo il Senegal, troppa distanza tecnica tra il team africano e i ragazzi di Southgate.

Mezz’ora abbondante per chiarire le gerarchie, con l’inserimento vincente di Henderson e, come nel match dell’Olanda, la benedizione del raddoppio allo scadere del primo tempo. A spegnere ogni residuo entusiasmo del Senegal ci ha pensato Saka, che ha mandato i titoli di coda con ampio anticipo sul triplice fischio di Ivan Arcides Barton Cisneros, arbitro salvadoregno.

Oggi altri due ottavi, per saperne un po’ di più.

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