Stavolta non può parlarsi di decisione consensuale e Romeo Sacchetti, da ieri ex coach della Nazionale azzurra, non fa mistero della propria meraviglia. Attraverso Twitter ha infatti espresso il proprio stupore per la decisione comunicatagli ieri dal presidente Petrucci. Il rapporto tra i vertici e il coach era in verità da tempo diventato complesso, ma tutti pensavano che l’avvicendamento sarebbe avvenuto dopo la disputa dei campionati europei. La nota diramata dalla Fip, che chiude dopo 50 gare il sodalizio con l’ex tecnico di Sassari, contiene ovviamente i ringraziamenti al coach di Altamura e il rituale in bocca al lupo per il prosieguo della carriera. A tre mesi dai campionati europei è un piccolo terremoto per il nostro basket, che di recente, ai Giochi Olimpici, ha confermato di aver accorciato le distanze dalle più forti squadre del mondo. Il quarto di finale con la Francia, con gli azzurri in corsa per la vittoria fino a un minuto dal suono della sirena, è stato, a dispetto dell’esito finale negativo, un riscontro importante, una sorta di laurea ad honorem per una Nazionale che ha ritrovato mentalità e certezze tecniche. Ad accompagnare il probabilmente ultimo canto del “Gallo”, giovani di grande prospettiva come Mannion e Paiola e giocatori ormai affermati anche in ambito internazionale come Fontecchio, Tonut e Polonara. Era un bel cocktail, la nostra squadra azzurra targata Meo Sacchetti. Un coach bravo e coraggioso, come quando nella “bolla di Tallin” chiamó ben 5 esordienti a difendere la maglia azzurra. Tra essi l’alatrense dell’Armani Milano Davide Alviti, poi confermato nel gruppo anche per le qualificazioni ai mondiali giapponesi. Negli occhi di tutti l’impresa più bella resta quella compiuta in Serbia, quando, contro ogni pronostico e al termine di una gara giocata davvero ai limiti della perfezione, l’Italia seppe strappare ai padroni di casa la qualificazione per i Giochi Olimpici. Finì 102/95 per l’Italia, quel match sul parquet di Belgrado e fu il trionfo di Sacchetti, del suo basket propositivo e fantasioso, promosso nella competizione a cinque cerchi grazie all’abnegazione e all’abilità di ragazzi che nel loro coach credevano ciecamente. Da ieri le strade si sono separate. Il presidente Petrucci annuncerà la prossima settimana il nome del nuovo coach, che sarà quasi certamente Pozzecco. A motivare la decisione della Federbasket la considerazione che il rapporto si fosse esaurito. Meo Sacchetti non la pensava allo stesso modo e avrebbe continuato volentieri la propria avventura con la maglia azzurra “Una seconda pelle che ho sempre cercato di onorare al meglio. Non dipende da me e non me l’aspettavo. Grazie ai miei straordinari giocatori…” Da ieri le 50 panchine azzurre di Meo sono storia, una storia bella ma senza lieto fine.