Il rischio di uno ‘scippo’ è più che concreto e per la sanità pontina sarebbe davvero un duro colpo da digerire. La Medicina Trasfusionale del Santa Maria Goretti, diretta dal dottor Francesco Equitani, potrebbe chiudere i battenti ed il servizio sarebbe di fatto accentrato nella Capitale, presso il Policlinico di Tor Vergata.
SERVIZIO D’ECCELLENZA
Il reparto del Goretti presta un servizio di eccellenza svolto nella struttura di Latina. Il tutto grazie alla dedizione e dell’operato di tutti coloro che lavorano e collaborano con questo reparto. Parliamo, infatti, di una struttura all’avanguardia, tra i migliori centri trasfusionali della Regione Lazio, con una produzione importante tanto da poter contribuire a sostenere il fabbisogno esterno, in base alle esigenze dell’intero territorio regionale. E non da meno. è dotato di un centro di ricerca sulle malattie del sangue, come la microcitemia e le anemie, e sugli emocomponenti. Un servizio vanto per la sanità pontina e regionale ma soprattutto un importante presidio per i cittadini e i pazienti. Una centralità, dunque, che oggi Latina ha sulla rete trasfusionale regionale e sarà quindi mio impegno, che mi auguro di poter condividere con tutti gli eletti di questa provincia, difendere e veder riconosciuto il giusto merito a questo fondamentale servizio del nostro territorio.
TIERO ALL’ATTACCO
Una battaglia che Enrico Tiero ha preso a cuore. “Preannuncio come continuerò la battaglia per il potenziamento del servizio di Medicina Trasfusionale del Goretti -ha affermato il consigliere regionale di FdI- una struttura d’eccellenza della nostra sanità. Anche in questo caso ho sollecitato i vertici della Regione, attraverso missive ed incontri, affinchè il reparto di Latina non venga depotenziato. Si tratta di un centro trasfusionale invidiato in tutto il Lazio e che non va smantellato, per favorire dinamiche romanocentriche. Su questo punto non transigo e proseguirò nella mia opera di persuasione nei confronti dei vertici sanitari della Regione”.
Non sono mancati nei giorni scorsi elementi rassicuranti sull’attenzione che la Regione presta alla sanità pontina. Come anticipato nelle scorse settimane, Latina e provincia avranno 1.690 posti letto, di cui 1.402 per acuti e 288 post-acuti, mantenendo 3 posti letto per mille abitanti, (il 3.26% per la precisione) che diventeranno 1.838 posti letto, di cui 1.550 per acuti e 288 post-acuti. Confermata la realizzazione dei nuovi ospedali di Latina e di Formia. Un investimento complessivo imponente, pari a oltre 511 milioni di euro, che assicurerà 3,26 posti letto ogni mille abitanti nella programmazione 2026. Previsto il potenziamento del Goretti con la conclusione del processo di Dea di II livello e l’attivazione dell’Unità di Trattamento Neuro-vascolare di II livello. Particolare rilevanza è stata data all’offerta di lungodegenza, prima assente sul territorio e la rimodulazione delle strutture accreditate per fornire al Santa Maria Goretti. E ancora l’attivazione dello Stroke di II livello, di Cardiochirurgia, Chirurgia maxillofacciale, Chirurgia plastica e Pneumologia all’ospedale del capoluogo, di Oncologia, Urologia, Otorinolaringoiatria, Oculistica e Neurologia al nosocomio Dono Svizzero di Formia e di Lungodegenza all’ospedale Alfredo Fiorini di Terracina.
La sanità pontina potrà contare anche sulla rimodulazione dei posti letto per l’attivazione di Cardiologia con l’Unità di terapia intensiva cardiologica, di Neurologia e Lungodegenza alla Casa di Cura Città di Aprilia e l’attivazione di Lungodegenza all’Icot, oltre all’identificazione di un ulteriore fabbisogno per il potenziamento dell’assistenza di prossimità pari a 30 posti letto per acuti.