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Maurizio Stirpe inaugura la nuova stagione e commenta quella appena conclusa: le sue parole

Roberto Mercaldo
Giugno 25, 2025
Maurizio Stirpe

Atto prodromico ma anche atto finale. La lettura ha due chiavi interpretative, perché il massimo dirigente del club giallazzurro, Maurizio Stirpe, prima di introdurre i temi della stagione che verrà ci tiene ad esternare le proprie sensazioni in merito a quella che si è appena conclusa.
Anzitutto la partenza ad handicap, ampiamente prevedibile perché dopo una retrocessione patita a due minuti dalla fine del campionato il morale non può essere alle stelle, e nemmeno poco più giù.
<Perdere una categoria importante come la Serie A è stato uno shock per tutta la società. Per questo ho ritenuto di dire ai ragazzi che chi non se la sentiva poteva andare via, trovando collocazione al di fuori del nostro club. L’allenatore che abbiamo scelto ci sembrava funzionale al progetto, che come vi dissi era semplicemente incentrato sull’evitare disastri. Ci sembrava avesse la giusta esperienza per gestire situazioni di complessità che non hanno tardato a manifestarsi, in modo in verità più drammatico di quanto potessimo attenderci. Abbiamo operato sul mercato coerenti con il principio che avevamo professato a fine stagione. Le componenti non si sono incastrate nel modo giusto, evidentemente e la prima dolorosa fase si è chiusa con l’esonero di Vivarini. Va detto che in alcune partite come quella di La Spezia e quella in casa con il Modena siamo stati più sfortunati che incapaci, ma alla fine si è dovuto voltar pagina. Greco paradossalmente ha fatto molto bene quando ha dovuto gestire una fase delicatissima, con un numero ragguardevole di indisponibili. Quando invece la rosa si è allargata in quanto a disponibilità qualcosa non ha funzionato e a gennaio le prestazioni non sono state all’altezza delle aspettative, tanto da indurci, dopo il match casalingo con la Reggiana, a un nuovo avvicendamento. Con Paolo Bianco fino alla gara vinta contro la Sampdoria a Genova le cose sono andate benissimo ed è stata quella la sola fase in cui il Frosinone ha potuto mettere in mostra tutte le proprie potenzialità; però il calo finale e i pareggi casalinghi con Cosenza e Cittadella, di fatto due match point salvezza falliti, ci hanno lasciato in bilico>.
E qui arriviamo all’epilogo, che il presidente ci tiene a non definire semplicemente fortunato.
<A bocce ferme posso anzitutto rivolgere un plauso alla Federazione e alla Lega perché mai come in questa occasione la giustizia è stata tempestiva. Tante volte in Italia la giustizia non è efficiente e tempestiva. Stavolta invece davvero niente si può eccepire dal punto di vista procedurale per quanto riguarda l’operato della giustizia sportiva. Non riesco a capire le recriminazioni che da qualche parte sono state avanzate. La nostra salvezza non dipende dalla fortuna, ma dall’aver operato correttamente. In ogni caso vi dico che eravamo prontissimi a farci valere attraverso i playout. Io non avevo paura, perché alla vigilia della gara stavamo bene mentalmente e fisicamente. Ovvio che sia stato meglio aver evitato un’altra settimana di tensione emotiva, però avevo enorme fiducia>.
Alla sofferta salvezza della prima squadra si è aggiunta a fine stagione anche una vittoria importante: quella della Primavera, che ha riguadagnato la ribalta del massimo campionato. Voglio fare i complimenti alla squadra Primavera per aver raggiunto un risultato così importante. Alessandro Frara ha lavorato in maniera impeccabile, così come i due tecnici, Greco e Pesoli. E voglio fare un applauso anche alle ragazze, perché la disputa di una finale di Coppa Italia è stato un bell’evento. Peccato per la sconfitta, siamo stati sfortunati>.

LA PARTENZA DI ANGELOZZI
E si arriva alla partenza di Angelozzi, che è un po’ il primo atto di questa stagione che bussa alle porte. Una separazione che non è certo indolore.
<A Guido mi lega da sempre un rapporto di reciproca stima e adesso anche di gratitudine per quanto ha saputo darci in questi cinque anni. Angelozzi ha fatto quattro cose che ritengo fondamentale, riuscendo a traghettare la gestione economica in modo encomiabile, snellendola di costi molto pesanti. Inoltre ha impresso una svolta importante anche al metodo di lavoro. Spingere sui giovani e sulla loro valorizzazione è stato essenziale per fronteggiare in qualche modo le perdite che si generano naturalmente in queste categorie. In Serie B, infatti, diritti TV, biglietti e sponsor non coprono neppure il 60% dei costi. Il terzo motivo per cui sono grato a Guido è che ha modificato profondamente il sistema di relazioni che il Frosinone aveva all’esterno. L’ultimo motivo, non meno importante degli altri, è che lascia una struttura societaria più resiliente rispetto al passato. Frosinone sarà sempre casa sua. Io posso solamente fargli i miei migliori auguri per la stagione che sta per cominciare».
Il nuovo Cda comprenderà pertanto oltre al presidente Stirpe Rosario Zoino e Piero D’Oronzo. La curiosità più grande però riguardava i nomi di allenatore e direttore sportivo che sono rimasti sconosciuti. Tifosi, niente paura, i nomi sono stati individuati e presto verranno annunciati ufficialmente. Per motivi contrattuali i veli cadranno solo tra qualche giorno, ma la società non sta perdendo tempo e sta già programmando le strategie di mercato.

RADUNO, CAMPAGNA ABBONAMENTI E OBIETTIVI

Stabilito pertanto il raduno, che avverrà il 17 luglio a Ferentino, con presenza in loco fino al 19 e da lì partenza per il Terminillo, dove la squadra lavorerà fini all’8 agosto. Ci sarà invece un rinvio per la partenza della campagna abbonamenti. Il presidente ritiene infatti giusto che i tifosi possano scegliere se abbonarsi o meno in relazione a quelli che saranno i movimenti del club nei prossimi giorni. Però ci tiene a togliersi un sassolino dalla scarpa e a precisare quale sia l’abbonato gradito. <Noi vogliamo tifosi solidali e vicini alla società. Non è un vero tifoso chi è vicino solo se si fa la serie A o se si vincono tutte le partite. L’abbonamento deve essere anzitutto un atto di solidarietà e di vicinanza>.
E quali saranno gli obiettivi del Frosinone 2025-26?
<Il primo resta quello del mantenimento della categoria. Il campionato è difficile e notevolmente livellato. La zona playout dista cinque o sei punti da quella playoff, bastano due vittorie in più per cambiare molto la classifica. Inoltre ci saranno sempre più fondi e sempre meno proprietari come me. Il secondo obiettivo è il consolidamento dell’equilibrio economico-finanziario tramite la riduzione dei costi e l’aumento dei ricavi. Io ho avuto più volte modo di dirvi come il risultato sia importante ma ancora di più lo sia il modo di raggiungerlo. Solo con l’equilibrio economico-finanziario si riesce a rimanere in piedi. Per avere buoni margini bisogna lavorare sui ricavi. Per questo faccio anche un appello agli sponsor, affinché ci stiano vicini in maniera più importante e sostanziosa. Più volte ci avete fatto notare come in rosa non avessimo un bomber da 10-15 gol garantiti, ma quelli sono giocatori che tra cartellino e ingaggio costano 3-4 milioni e non sono alla nostra portata. Noi dobbiamo scoprire giovani bravi prima degli altri. Dobbiamo investire sulla capacità dei dirigenti. Un altro obiettivo ancora è la realizzazione di un centro sportivo adeguato con almeno due campi sintetici per le giovanili. E poi un campo per la prima squadra. Lo devo fare quest’anno, entro agosto 2026. Spero inoltre nella Primavera1 possano essere inseriti molti giocatori che vengono da qui. Così come spero che tanti calciatori protagonisti nella scorsa stagione del vittorioso campionato di Primavera2 vadano in prima squadra. Io lo imporrò ai dirigenti: prendere in considerazione 6-7 calciatori che abbiamo. Investire sui giovani significa metterci la faccia. E’ un coraggio che richiedo Richiedo inoltre un’identità. Significa familiarizzare con la gente che sta qui, capire quali siano le aspirazioni e dare una risposta sul campo. Ci deve essere empatia. La seconda cosa sono i valori, che devono essere positivi. Poi ancora energia e coraggio. Voglio vedere gente che in campo lotta, che suda. Voglio persone che siano la cinghia di trasmissione con il territorio. Voglio che diano soddisfazioni a chi ci viene a vedere. Cercheremo di essere non una meteora ma una squadra che sappia farsi rispettare sul campo».
Poi tocca alle domande dei cronisti, che consentono di ribadire che oltre ai valori tecnici si cercheranno senso di appartenenza e voglia di dare sempre il 100%. Non devono più esserci “giocatori che nemmeno sembravano conoscere il motivo per il quale fossero qui”. C’è l’annuncio dell’allenatore della Primavera, che sarà Giancarlo Marini e c’è la riflessione sul fatto che ad oggi investitori interessati non ci siano. Sui prestiti una precisazione: <Ben vengano se di qualità, ma prendere un prestito che non aggiunga valore porta solo alla perdita di identità>. Sulle situazioni di troppi giocatori messi fuori rosa nelle ultime due stagioni il presidente sottolinea che è si tratti di una scelta dolorosa, ma in qualche modo da rispettare, perché compete allo staff tecnico prendere simili decisioni. Ovviamente si augura che non si ripropongano analoghe situazioni. Sul tecnico il presidente ci dice che nessuno di noi ha ancora indovinato il nome e allora ecco che dal cilindro potrebbe spuntar fuori Alvini. Vedremo. Di certo Bianco è andato via per sua scelta, prima ancora che si potesse intavolare una trattativa per un eventuale rinnovo e dopo aver assolto egregiamente il proprio compito.
Sulle indicazioni di quest’ultimo campionato di B, Stirpe ha ravvisato continuità in una precisa indicazione: le squadre che salgono dalla C hanno entusiasmo, voglia di farsi valere e corsa e questo spesso porta a sovvertire i valori tecnici.

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