La serie si allunga: anche la decima giornata della 33esima Olimpiade ha portato medaglie in casa Italia, e siamo a 31: serie aperta, meglio di noi solo la Cina.
A salvare questo invidiabile record è stato il baby lunghista Furlani, fenomeno vero, che dopo aver fatto incetta di primati e medaglie nelle categorie giovanili ha fatto fragorosa irruzione nell’atletica dei grandi. Secondo a Roma agli Europei dietro il greco Tentoglou, dominatore della specialità già da qualche anno, Mattia ha chiuso terzo nella competizione più prestigiosa dell’atletica , centrando subito la misura di 8,34, poi ripetuta al centimetro al quinto tentativo.
Anche un 8,27 per il ragazzino laziale, nel contesto di una prova davvero straordinaria.
Peccato che il giamaicano Pinnock abbia azzeccato un 8,36 al secondo salto, tirando fuori il coniglio dal cilindro.
Persino il formidabile greco, vittorioso con 8,48, ha disputato una gara meno continua rispetto a quella del nostro giovane fenomeno.
Furlani entra così nella storia, eguagliando Giovanni Evangelisti, bronzo a Los Angeles, e si propone quale riferimento e stella del movimento azzurro per i prossimi anni.
L’omologo femminile di Mattia, Larissa Iapichino, ha iniziato ieri mattina il proprio percorso, superando d’autorità la qualificazione con un 6,87 ottenuto al secondo tentativo, dopo una prima prova a 6,60.
È la seconda miglior misura di qualificazione, persino un centimetro più in là del 6,86 di Mihambo, grande favorita per l’oro, che dopo due nulli si è vista costretta a staccare regalando 30 centimetri alla pedana.
Storico record italiano e ottavo posto finale per Pietro Arese nei 1500. Per il mezzofondista azzurro un 3’30”74 davvero clamoroso, nel contesto di una gara cronometricamente straordinaria. Ha perso Jacob Ingebrigtsen, grande favorito della gara, vinta dallo statunitense Hocker in 3’27”65, con l’altro atteso protagonista, il britannico Kerr, costretto ad accontentarsi (si fa per dire) della medaglia d’argento.
Dalle altre discipline sorrisi per il sestetto del volley femminile, che venuto a capo di un primo set complesso ha travolto in 3 la Serbia guadagnandosi la semifinale contro la Turchia, strapazzata nel girone, ma capace poi nei quarti di battere la Cina.
Non è andata bene alle ragazze della pallanuoto, battute dall’Olanda ma dopo un match lottato.
Ha dovuto abdicare anche il quartetto dell’inseguimento su pista: troppo forte l’Australia e ora per Ganna e compagni c’è solo la possibilità del bronzo.
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