Nominato con ordinanza del Sindaco Gualtieri, il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale Palaexpo. Il Presidente è Marco Delogu, i quattro Consiglieri sono Ivana Della Portella, Mino Dinoi, Francesca Barbi Marinetti e Manuela Veronelli. I componenti del Consiglio di Amministrazione durano in carica per il periodo corrispondente al mandato del Sindaco e il loro incarico viene svolto a titolo onorifico. I nuovi vertici ringraziano per il lavoro svolto i componenti del CdA uscente nelle persone del Presidente Cesare Maria Pietroiusti, la Vicepresidente Clara Tosi Pamphili, i Consiglieri Maria Francesca Guida, Fernando Ferroni e Duilio Giammaria. L’Azienda Speciale Palaexpo è un ente strumentale della città di Roma. Si propone come uno dei più importanti organizzatori di Arte e Cultura in Italia e gestisce il Palazzo delle Esposizioni, il Macro, il Mattatoio e il Museo delle Periferie per conto di Roma Capitale.
GLI AUGURI DI GOTOR E LA MISSIONE DI DELOGU
L’assessore alla Cultura Miguel Gotor è intervenuto per formulare i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente. “Al nuovo presidente e alla squadra che lo accompagnerà –ha affermato l’assessore– vanno i miei migliori auguri di buon lavoro per le sfide che li attendono e al presidente uscente, Cesare Petroiusti, i miei più sentiti ringraziamenti per l’importante lavoro che ha svolto in questi anni per il Palaexpo.”
Come nuovo Presidente del consiglio di amministrazione di Palaexpo, Marco Delogu dovrà coordinare quattro importanti centri di produzione culturale, che ricadono sotto l’egida dell’azienda speciale, nell’ottica dell’istituzione di un polo culturale del contemporaneo di Roma: Palazzo delle Esposizioni, MACRO, diretto da Luca Lo Pinto, Mattatoio, con Angel Moya Garcia come responsabile della programmazione culturale, e RIF – Museo delle Periferie, edeato e diretto da Giorgio de Finis.
“Vorrei ascoltare la città, riportarla all’interno della scena contemporanea internazionale -ha dichiarato il Presidente Marco Delogu– lavorare per diffondere l’idea che il museo sia uno spazio di aggregazione, in cui la pluralità di linguaggi, competenze, interessi possano fondersi, dando voce agli artisti, e a molte comunità. Vorrei che questi spazi siano effettivamente percepiti come pubblici e dunque come luoghi in cui poter imparare, incontrare nuove persone, scambiarsi idee, dibattere. Infine, auspico di vedere la stessa diversità e molteplicità che incontro in Città all’interno degli spazi del Palaexpo”.