L’ombra dell’annullamento delle elezioni latinensi aleggia su piazza del Popolo. Dalle operazioni di riconteggio delle schede di voto delle 33 sezioni elettorali sembrano rafforzarsi i dubbi e le perplessità dei promotori del ricorso al Tar di Latina.
Dalla verifica accurata delle schede sarebbero emerse irregolarità in diverse sezioni, forse una quindicina. Almeno in queste appare più che possibile un ritorno alle urne, che potenzialmente potrebbe modificare l’esito elettorale del 3/4 ottobre.
Il ricorso, presentato da due candidati, aveva preso le mosse dalla constatazione che i verbali definitivi di scrutinio di circa un quarto delle 16 sezioni elettorali di Latina risultavano viziati da grossolani errori di calcolo. Le somme delle schede utilizzate dagli elettori e quelle vidimate ma non utilizzate, non corrisponderebbero al numero effettivo di schede nella disponibilità del seggio. Nel complesso stiamo parlando di quasi 3000 schede su cui aleggiano sospetti e timori.
Nelle ultime ore si sono fatte ipotesi inquietanti. Quella più gettonata parte dal presupposto che il numero delle schede irregolari sarebbe tale da falsare addirittura il risultato del voto del primo turno delle amministrative. E quindi la conseguenza diretta non sarebbe la riapertura dei seggi nelle sezioni oggetto di gravi irregolarità, quanto addirittura l’annullamento dell’esito elettorale dell‘ottobre 2021 con inevitabile ritorno al voto per tutti gli aventi diritto del capoluogo.
UN PUGNO DI VOTI TRA SOGNO E INCUBO
Dal momento che il primo turno elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del sindaco di Latina si era chiuso con Vincenzo Zaccheo, attestato sulla soglia del 49%, a soli 800 voti del traguardo del 50,1 per cento che gli avrebbe regalato l’elezione a primo cittadino, i giudici hanno dovuto necessariamente doveroso accertare la sussistenza dei rilievi proposti dai ricorrenti.
Mettere in discussione la validità di un numero consistente di schede elettorali (3000?) significa contestare di fatto l’intero esito elettorale. E se i giudici amministrativi dovessero accogliere in pieno le ragioni dei ricorrenti si potrebbe arrivare ad una conclusione più clamorosa rispetto a quella auspicata da chi ha promosso il ricorso. Perché la possibilità di un’invalidazione del voto del 3/4 ottobre aprirebbe a scenari davvero incredibili.
Ad ogni modo i tempi per la soluzione del rebus non si preannunciano brevi. Gli esiti del riconteggio delle schede dovranno essere rielaborati nell’ambito di una relazione che dovrà essere depositata al Tar di Latina entro il prossimo 29 aprile. Per l’udienza di merito che sarà sicuramente decisiva, bisognerà attendere l’estate piena, essendo già stata fissata dal collegio dei magistrati amministrativi per mercoledì 7 luglio.
SCENARIO DI VOTO
E se si tornasse alle urne quali sarebbero gli schieramenti?
Sicuramente in caso di ritorno al voto (anche limitatamente a poche sezioni) Damiano Coletta potrebbe contare sul soccorso azzurro. Forza Italia o comunque la componente pontina manterrebbe gli impegni presi e con ogni probabilità punterebbe a rendere ancora più solida l’attuale (risicata) maggioranza in aula consiliare.
Il 10% o poco meno di cui dispone il partito di Calvi nel capoluogo, farebbe la differenza. Al dato di FI poi andrebbe aggiunto il consenso ricevuto da Annalisa Muzio con la sua lista (circa il 5%). Dunque stando così le cose, il sindaco Coletta, avrebbe ottime chance di rientrare alla guida del Comune di Latina.
Uno scenario che inquieta non poco il resto del centrodestra, sedotto e abbandonato da Forza Italia. L’ottimismo che si respirava nelle scorse settimane all’interno dei gruppi consiliari di FDI, Lega e LNC, ha lasciato il posto alle preoccupazioni legate al rafforzamento inaspettato dello schieramento di centrosinistra. Perché tutti dentro FDI e Lega (per non parlare degli uomini di Zaccheo) hanno capito che gli azzurri almeno al Comune di Latina (e nell’ente Provincia) sono diventati ex alleati.