C’era tanta attesa per le nostre ragazze, impegnate nella fase finale degli Europei di calcio, dopo un mondiale che le aveva innalzate al rango dei quarti di finale. Purtroppo le azzurre non hanno saputo ripetersi ed hanno dovuto ingoiare il boccone amaro dell’eliminazione al primo turno. Inserite in un girone non impossibile, che teoricamente le poneva alle spalle della sola Francia, hanno trovato in Islanda e Belgio avversarie sorprendenti e coriacee, chiudendo senza vittorie e con un solo punto all’attivo. Nonostante la batosta patita nel match inaugurale con la Francia (1/5) e il pareggio non esaltante colto in rimonta contro l’Islanda (1/1), le speranze di centrare i quarti erano consistenti e poggiavano anche sull’eccellente cammino che le azzurre stanno compiendo nel girone eliminatorio dei mondiali 2023. La gara col Belgio però, dopo un avvio incoraggiante, ha evidenziato le attuali difficoltà di Girelli e compagne, imbrigliate dalla ragnatela delle avversarie, brave a chiudere le linee di passaggio e a gestire con autorità il possesso palla. Ne è scaturita una prima frazione asfittica, nel corso della quale il Belgio ha anche minacciato in un paio di occasioni la non impeccabile retroguardia azzurra, priva nella circostanza di Gama, cui Bertolini ha preferito Bartoli, ad affiancare Linari nel cuore della difesa. Chiusa in bianco la prima frazione, la squadra azzurra ha visto precipitare le proprie chance di superare il turno al 4’ della ripresa. Su un’azione piuttosto confusa, originata da un calcio di punizione, la sfera è finita sui piedi di De Caigny, abilissima a indirizzarla alle spalle di Giuliani con un tiro non fortissimo ma sufficientemente angolato. L’immediata reazione dell’Italia ha trovato nella traversa un nemico infido, quando Girelli ha calciato con grande abilità, a giro, arrivando a un centimetro dall’immediato pareggio. L’assalto è proseguito fino al 97’, con Bonfantini, subentrata a Di Guglielmo, a suonare la carica sulla corsia di competenza e Simonetti brava a riconquistare un gran numero di palloni. Col passare dei minuti però Barbara Bonansea, la più talentuosa del gruppo, mostrava vistosi segnali di stanchezza e le sue compagne di squadra non trovavano soluzioni alternative per cercare la porta dell’attentissima Evrard, impeccabile nelle uscite. A conti fatti, e a dispetto del dominio territoriale azzurro, vicino al gol ci andava, in contropiede, il Belgio, che con Vullaert centrava il palo alla sinistra di Giuliani. Alla fine, lacrime, facce tristi e tanta rabbia, da raccogliere e trasformare in energia positiva, perché non sarà questa bocciatura, sia pure dolorosa, a fermare l’ascesa del calcio femminile in Italia.