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L’Italia cala un poker sul tavolo del Roland Garros

Roberto Mercaldo
Sinner, Sonego, Giorgi e Trevisan all’esame del terzo turno
Maggio 27, 2022
Lorenzo Sonego

Due uomini e due donne al terzo turno. Il nutrito contingente italiano si è assottigliato in modo consistente, ma se nel tabellone maschile potevamo aspirare a qualcosa di meglio, il tennis rosa può ritenersi soddisfatto. L’assenza di Berrettini e qualche sorteggio sfortunato sono le cause giustificative del non esaltante bottino azzurro, ma il bello viene adesso perché chi c’è sembra avere ottime chance di proseguire a lungo. Ieri il solo italiano costretto a lasciare Parigi è stato Marco Cecchinato. Il semifinalista del 2018 ha trovato un Hurkacz versione extralusso ad impedirgli ogni velleità specifica. Troppo forte il polacco, che ha probabilmente disputato la sua miglior gara di sempre sul rosso. E quando il numero 13 del mondo sfodera la sua partita più bella, per l’attuale Marco Cecchinato la porta della speranza si chiude in automatico, senza se e senza ma. Ha invece risposto presente Lorenzo Sonego, che comincia a intravedere la luce alla fine del tunnel di un’incompiutezza improvvisa e ingombrante. In questa prima parte di stagione il torinese sembrava aver smarrito la capacità di tirar fuori il meglio nei momenti topici dei match.

Non è problema di poco conto per chi non possiede un bagaglio tecnico eccelso e ha nella combattività la sua dote peculiare. Sono pertanto arrivate sconfitte inattese e oltre alla classifica me ha risentito il morale. Vincere aiuta a vincere, in qualsiasi sport. Il secco 3/0 col quale Lorenzo si è sbarazzato di Joao Sosa è pertanto un messaggio di speranza per l’auspicato ritorno del torinese al rendimento cui ci aveva abituato. Al terzo turno avrà Casper Ruud, un top ten: pressioni azzerate e la possibilità di provarci senza assilli, cercando variazioni che possano destabilizzare la regolarità del norvegese. Avanti anche Jannik Sinner, nonostante un primo set da incubo. Caraballes Baena, terraiolo tutto ritmo, colpi da fondo solidi ma servizio perfettibile, ha battagliato sul suo terreno preferito e ha inflitto un 6/3 inquietante al ragazzo di San Candido. Dopo una partenza ancora affannosa (0/2) Jannik si è ridestato dal torpore, ha ricordato come e perché sia, a 20 anni e 7 mesi, il numero 12 del mondo e ha alzato i ritmi, proponendo anche efficaci variazioni e cercando angoli e righe con maggiore incisività. I precoci 30 gratuiti che avevano consentito a Caraballes di issarsi al comando, non hanno avuto che repliche sporadiche. Più vincenti e meno gratuiti ed ecco Sinner sul 2/1. A inizio quarto set l’ultimo sussulto dello spagnolo, capace di vincere i primi due giochi, ma dal terzo l’altoatesino ha ripreso a comandare e anche la tenacia del guerriero iberico ha esaurito il suo formidabile slancio. Al terzo turno ci sarà McDonald, già avversario in una delle 6 finali vinte da Sinner in carriera. Asticella che si alza, ma non troppo. Dulcis in fundo, la bella Camila, che ha chiarito di non essere a Parigi solo per sfilare con i completini da tennis di sua creazione. È una Giorgi efficace, concentrata, che in un paio di rovesci “di mezzo volo” ha ricordato, per velocità di esecuzione e pulizia del gesto, un certo Agassi. La kazaka Putintseva, un concentrato di forza e caparbietà, non si è data per vinta e ha cercato di contrastare la marchigiana attingendo al suo rispettabilissimo bagaglio tecnico.

Però Camila, quando è toccata dalla grazia tennistica, può perdere solo da Swiatek e pochissime altre. Nell’elenco ristretto può esserci anche Aryna Sabalenka, che ha smesso di bisticciare con la seconda di servizio ed è tornata a giocare da numero due del mondo. Sarà una super sfida, peccato che non abbia la dignità di un quarto di finale. Sarebbe stato più giusto. Nelle altre sfide di ieri nessuna sorpresa rilevante tra gli uomini, mentre il tabellone femminile ha perso per strada altre due grandi protagoniste. Davvero sorprendente, anche nelle proporzioni, la caduta di Karolina Pliskova, battuta dalla 26enne francese Jeanjean, numero 230 del mondo. È uscita di scena anche Simona Halep, arresasi in tre set a una Zheng in vena di prodezze.

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