Continua l’emorragia dentro la Lega romana. Un esponente di spicco del Carroccio capitolino ha gettato la spugna annunciando l’entrata in Fratelli d’Italia. “Sono io che sbatto la porta. A testa alta”. Questa la frase netta pronunciata da Laura Corrotti consigliere regionale del Lazio che lascia la Lega e passa al gruppo di Fratelli d’Italia, come annunciato dal coordinatore regionale del Lazio di FdI, Paolo Trancassini, il quale la accoglie “con grande soddisfazione”.
Proprio Laura Corrotti spiega nel dettaglio le sue motivazioni, le sue ragioni.
“In questi anni la mia militanza nel partito in cui sono stata eletta è stata caratterizzata da alti e bassi, come succede in tutte le famiglie. Ho vissuto in prima linea i grandi risultati di questo partito e, nei momenti più difficili, non ho mai fatto mancare il mio supporto come farebbe un buon soldato. Quando è stato necessario esprimere una contrarietà o un dissenso sulla gestione di alcune situazioni – come, ad esempio, a seguito dei risultati a dir poco deludenti delle ultime elezioni amministrative a Roma – l’ho sempre fatto nelle sedi opportune e mai pubblicamente” sottolinea.
Sono venuta a scoprire che il capogruppo della Lega in Regione Lazio arbitrariamente ha proposto al presidente del Consiglio regionale del Partito Democratico la mia sostituzione come membro della commissione bilancio facendomi così decadere dalla carica di vice presidente” ricorda Corrotti che non la manda a dire. “Ritengo quanto accaduto la dimostrazione ulteriore di come la mia presenza in questi anni, nonostante l’impegno e la passione quotidiana nello svolgimento della mia attività politica a difesa dei cittadini laziali, sia stata mal sopportata a livello locale da chi dirige il partito.
Solo così si spiega la volontà di mettermi alla porta senza nemmeno prima verificare la fondatezza di alcune ricostruzioni. A questo punto considerata la gravità di quanto accaduto, e non voglio nemmeno pensare che essere giovane e donna abbia contribuito a tale scorrettezza, sono io che me ne vado augurando a chi dirige questo partito – in cui ho avuto l’onore di militare – di capire che in una comunità occorre valorizzare ogni risorsa invece di contrastarla. I risultati di queste mancanze sono sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, ringrazio Matteo Salvini per avermi dato la possibilità di candidarmi in Regione Lazio, la mia stima nei suoi confronti rimane immutata” assicura.
Per il Carroccio romano e laziale si tratta di un altro duro colpo che conferma le grandi divisioni interne ed il distacco fra il vertice ed una parte dei rappresentanti istituzionali locali.