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L’effetto roccaforte che può portare il centrodestra ciociaro al governo. Il Pd locale “orfano” dei leader nazionali

Licandro Licantropo
Dopo il video “bomba” di Albino Ruberti, Francesco e Vladimiro De Angelis, Sara Battisti e Adriano Lampazzi, i big dei Democrat si faranno vedere?
Agosto 29, 2022
Il senatore di Fratelli d'Italia, Massimo Ruspandini

I leader del Partito Democratico saliranno sui palchi della campagna elettorale in Ciociaria? Alle recenti comunali di Frosinone a sostegno di Marzi, sono giunti nel capoluogo Enrico Letta, Nicola Zingaretti e Roberto Gualtieri.
Ora, dopo il video “bomba” di Albino Ruberti, Francesco e Vladimiro De Angelis, Sara Battisti e Adriano Lampazzi, i big dei Democrat si faranno vedere?
Lo verificheremo presto, ma intanto è chiaro che qualcosa si è spezzato. Specialmente all’interno di Pensare Democratico, l’area di De Angelis.

C’ERAVAMO TANTO SOPPORTATI

E’ ora però di squarciare quel velo di ipocrisia che c’è sempre in situazioni di questo tipo. La competizione interna ai partiti ha rappresentato una costante anche dalle parti nostre: in Forza Italia dei tempi d’oro Antonello Iannarilli e Alfredo Pallone non potevano essere più diversi per caratteristiche personali e politiche. Più volte si sono confrontati a muso duro, ma alla fine proprio quel dibattito acceso consentiva di tenere “tutto dentro” al partito. Con risultati straordinari sul piano delle vittorie elettorali e del peso politico. In Alleanza Nazionale il confronto-scontro tra Alessandro Foglietta e Franco Fiorito ha caratterizzato una fase prolungata e importante sul piano delle affermazioni della formazione di Gianfranco Fini. Nel Partito Democratico stesso la “guerra dei due Francesco” (De Angelis e Scalia) ha portato vittorie a raffica e, con esse, importanti vette raggiunte: europarlamentare, assessore e consigliere regionale, senatore, presidente della Provincia. Nell’Udc chi non ricorda la sfida tra Anna Teresa Formisano e Angelo D’Ovidio? Non può sorprendere quindi che adesso nei Dem ci siano due consiglieri regionali, Sara Battisti e Mauro Buschini, che cercano, ognuno, di poter arrivare davanti all’altro alle prossime elezioni regionali. A meravigliare per davvero è un’altra situazione: andare avanti come se nulla fosse successo.
Il video ha fatto emergere una situazione politica molto complessa e con ogni probabilità Francesco De Angelis (il leader) stava portando avanti una strategia precisa per ricostruire il “ticket” del 2018. Per rafforzare il partito e cercare di tenere la linea del fronte, considerando che stavolta potrebbe vincere il centrodestra. E quindi magari scatterebbe un solo seggio. Ma non per questo di deve rinunciare alla rappresentanza in Consiglio. Si chiama gioco di squadra. Ora però la situazione è radicalmente mutata e lo stesso De Angelis sta valutando quali siano le mosse migliori: se dimettersi o meno da presidente del Consorzio industriale regionale, se “resettare” il dibattito per le candidature alle regionali e ripartire magari da altri esponenti. In tutto questo manca il partito. Nel senso che dovrebbe essere la Federazione provinciale a prendere in mano la situazione e a fare da “garante”. Il segretario Luca Fantini e la presidente Stefania Martini non lo stanno facendo: si limitano a prese di posizione contro il centrodestra. Non può bastare, non in questa fase. Il segretario regionale Bruno Astorre aspetterà l’esito delle politiche del 25 settembre, anche per vedere il risultato del Pd in Ciociaria. Soltanto dopo ragionerà su quello che bisognerà fare, specialmente in vista delle regionali. Perché nel Pd laziale sanno tutti che la discussione sulla candidatura alla presidenza della Regione ha esasperato le posizioni e esarcebato i toni del dibattito. Sul piano strettamente politico la situazione è sfuggita di mano su questo specifico punto. Quando ad un certo punto è iniziata la volata a tre tra Daniele Leodori, Alessio D’Amato e Enrico Gasbarra. La stessa frattura all’interno di Pensare Democratico avviene per questo: Battisti per Gasbarra, Buschini per Leodori. Il “contrordine” di Francesco De Angelis (prima schierato con Leodori, poi con Gasbarra) ha l’effetto di far alzare i livelli del dibattito e della polemica. Al punto da determinare il “grande gelo” tra De Angelis e Astorre. Non dimentichiamo mai che sul punto è dovuto intervenire il segretario nazionale Enrico Letta (che detesta le logiche del Pd romano e laziale), congelando le primarie e posticipando le scelte in autunno. Prima ancora che si determinassero le condizioni per le elezioni politiche anticipate il 25 settembre. Quindi arriva lo “tsunami” provocato dal video. La federazione provinciale non può fare finta di nulla.

L’OCCASIONE IRRIPETIBILE DEL CENTRODESTRA

Nel prossimo Parlamento ci saranno 200 senatori (non più 315) e 400 deputati (non più 630). Vuol dire che avranno un peso politico enorme, come mai in precedenza. Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati hanno la possibilità di ottenere un risultato straordinario in Ciociaria. Tale da far scattare quello che gli esperti definiscono “effetto roccaforte”, fondamentale per poter avere delle prospettive di governo. Ci riferiamo ai sottosegretariati e, perché no, ai ministeri. Nel maggioritario in corsa ci sono i leader politici: Massimo Ruspandini (Camera Frosinone-Sora) è il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Claudio Fazzone (Senato) è il coordinatore regionale ma anche il commissario provinciale di Forza Italia, Nicola Ottaviani (Camera Cassino-Terracina) è il segretario provinciale della Lega. Possono e devono mobilitare la base: militanti, sindaci, consiglieri comunali. Anche perché nell’uninominale sulla scheda c’è la coalizione. Dare un segnale forte sarebbe fondamentale. Il Lazio è strategico nello scacchiere nazionale e se la provincia di Frosinone dovesse avere percentuali alte per il centrodestra, allora una partecipazione diretta al governo del Paese sarebbe possibile. In passato il leader socialista Gian Franco Schietroma riuscì a fare il sottosegretario anche perché in Ciociaria il partito aveva percentuali inimmaginabili altrove. Uno scenario che Massimo Ruspandini, Nicola Ottaviani e Claudio Fazzone non devono sottovalutare. Anche per le regionali. La storia dice che il centrosinistra vince alla Pisana quando si impone a Roma e non cede di schianto in Ciociaria. E’ esattamente così: una vittoria netta alle politiche aprirebbe la strada anche alle regionali.

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