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L’effetto domino della prossima elezione di Buschini alla guida dell’Egato. Come si ridisegna la mappa del Pd

Licandro Licantropo
C’è un pezzo di partito (Pd) che prescinde dalle correnti e che è forse stufo di doversi limitare a sostenere sempre i soliti candidati quando in gioco ci sono seggi parlamentari e regionali. Primi cittadini come Domenico Alfieri, Enrico Pittiglio, Adriano Lampazzi, Simone Cretaro, Simone Costanzo che prima o poi alzeranno la voce.
Dicembre 2, 2022
Mauro Buschini, presidente Egato

La prossima elezione di Mauro Buschini al vertice dell’Egato (ente di gestione dell’ambito territoriale ottimale) di Frosinone è destinata a mettere in moto un processo di riequilibrio interno nel Partito Democratico in Ciociaria. Nel breve periodo consentirà di evitare il “Vietnam” che si prospettava con tre big contemporaneamente in lista. Gli altri due sono Sara Battisti e Antonio Pompeo, che non sembrano avere alcuna intenzione di presentarsi in “ticket”. Ognuno farà la sua corsa, anche perché se dovesse vincere il centrodestra i Democrat in Ciociaria non andranno oltre un solo consigliere regionale.

IL BIVIO DI DE ANGELIS

Il leader di Pensare Democratico, presidente del Consorzio industriale regionale unico, da tempo si è posto il problema della riorganizzazione della sua corrente, largamente maggioritaria da anni. Tra Mauro Buschini e Sara Battisti l’asse si era rotto da mesi e alla fine la separazione delle strade farà bene a tutti. Ma in Pensare Democratico ci sono tanti amministratori che a questo punto in prospettiva potrebbero giocarsi partite importanti. Le provinciali del prossimo 18 dicembre, però, serviranno per capire i rapporti di forza e il peso della componente di Antonio Pompeo ed Enzo Salera. Poi ci sarà il congresso nazionale, che comporterà anche un passaggio in Ciociaria. Non per l’elezione del segretario, ma per stabilire le percentuali che avranno i candidati alla segreteria del Nazareno. Sarà quella la vera (e inappellabile) prova del nove del Pd in Ciociaria. E’ lì che De Angelis da una parte e Pompeo dall’altra si conteranno davvero.

Francesco De Angelis
Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico

L’attuale presidente della Provincia e sindaco di Ferentino sogna in grande, specialmente se dovesse saldarsi un’alleanza strategica tra il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco di Firenze Dario Nardella. Un ribaltone alla guida del Nazareno metterebbe al timone l’ala centrista del partito, composta soprattutto dagli amministratori. La sinistra dei Democrat deve ancora decidere chi appoggiare: molti aspettano le mosse di Andrea Orlando e del sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Francesco De Angelis però ha già dimostrato di saper cogliere tutti in contropiede: in un determinato periodo storico si è schierato perfino con Matteo Renzi. E comunque lui è al vertice del Consorzio regionale, Mauro Buschini si appresta a guidare l’Egato, mentre Lucio Migliorelli è al timone della Saf. Il predominio di Pensare Democratico negli enti intermedi resta intatto. Nonostante l’indubbio avvicinamento politico di Migliorelli alle posizioni del sindaco di Cassino Enzo Salera.

L’ALTRO PD

C’è un pezzo di partito importante che prescinde dalle correnti e che forse è stufo di doversi limitare a sostenere sempre i soliti candidati quando in gioco ci sono seggi parlamentari e regionali. Per il Lazio potrebbe concorrere, al posto di Buschini, il sindaco di Paliano Domenico Alfieri, ex segretario e presidente provinciale del partito. Primi cittadini come Enrico Pittiglio, Adriano Lampazzi, Simone Cretaro, Simone Costanzo prima o poi alzeranno la voce. Comunque bisognerà vedere come termineranno le primarie nazionali: un successo di Stefano Bonaccini potrebbe mettere in moto un processo di rinnovamento ad ogni livello e a quel punto si celebrerebbero le assemblee provinciali. Il segretario Luca Fantini è giovanissimo ed è stato eletto due anni fa: ma da allora è cambiato tutto, a cominciare dal ruolo di Nicola Zingaretti. Sarà interessante capire anche la politica delle alleanze del nuovo corso. A Roma intanto il sindaco Roberto Gualtieri ha definitivamente tagliato i ponti con i Cinque Stelle, accelerando sull’ipotesi Termovalorizzatore.

IL TAVOLO DEL CENTRODESTRA

In provincia di Frosinone la coalizione di centrodestra dovrà decidere cosa farà da grande una buona volta. Le elezioni politiche di settembre hanno detto che l’alleanza è largamente maggioritaria ma anche che Fratelli d’Italia ha il triplo dei voti (ora anche di più stando ai sondaggi) della Lega e di Forza Italia. Le regionali sono alle porte e vedremo quanti consiglieri verranno eletti e da chi. Nel frattempo, andando avanti in questo modo, sarà complicato pensare di scardinare davvero il sistema di potere del centrosinistra, che si articola soprattutto negli enti intermedi. La settimana scorsa Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) e Nicola Ottaviani (Lega) hanno parlato alla Camera, rimanendo alla fine ognuno sulle proprie posizioni. Il tema era il candidato alla presidenza della Provincia.

Archiviato questo appuntamento (il 18 dicembre), cosa vuole fare la coalizione? Provare a raggiungere un accordo per tutti i futuri appuntamenti o continuare ad ignorarsi? Vedremo pure quale sarà l’atteggiamento di Forza Italia di Claudio Fazzone. Però il 12 febbraio si elegge il presidente della Regione Lazio e il centrodestra… vede il traguardo. Grazie all’unità. In Ciociaria varrebbe la pena di convocare il tavolo riservato solo ai leader. Con un impegno condiviso: chi vuole “rompere” dovrà assumersene la responsabilità.

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