Salera e l’aria pesante che si respira all’ombra dell’Abbazia
Sul consiglio comunale di Cassino si abbatte l’inchiesta della Procura della Repubblica di Cassino e l’accusa più rilevante mette in discussione l’elezione di un consigliere indagato con altre persone per “voto di scambio”. Un macigno che si abbatte sulla maggioranza del sindaco Enzo Salera proprio qualche ora dopo le dimissioni piene di amarezza e delusione del consigliere Salvatore Fontana. Dimissioni nelle quali il noto imprenditore, parla di “nemici” riferito agli avversari e di un’attività, quella politica, capace di “portare via la serenità che avevo conquistato”. Parole pesanti che descrivono il clima generato da Salera & Co. all’interno dell’assise comunale e delle difficoltà a discutere con una maggioranza guidata da un sindaco più avvezzo a minacciare denunce che a dare spiegazioni o rispondere democraticamente alle critiche dell’opposizione.
La storica inconsistenza del voto disgiunto
Il voto disgiunto è il termometro del grado di attrattività del candidato sindaco ma si illude chi pensa che possa bastare per vincere le elezioni. A Frosinone ha avuto una certa rilevanza soltanto nel 2002, al primo turno, quando Domenico Marzi arrivò davanti a Nicola Ottaviani nonostante le liste del centrodestra avessero ottenuto la maggioranza assoluta, sfondando il muro del 50% più uno delle preferenze. Successivamente Marzi vinse al ballottaggio, nell’uno contro uno. Al secondo turno si abbassa sempre il numero dei votanti.
Il voto disgiunto per alcuni è un valore aggiunto, per altri una specie di “licenza di ingarbugliare”. Sul voto disgiunto puntano molto sia Memmo Marzi che Mauro Vicano, pensando che in questa maniera possano arrivare al ballottaggio e poi ripartire da zero. Ma non funziona esattamente in questo modo. In un Comune come Frosinone c’è ancora il “porta a porta” e le persone che vanno alle urne non sono così tante: cinque anni fa non si arrivò a 28.000. Servono candidati forti e motivati al consiglio comunale, liste competitive e soprattutto un senso di coalizione riconoscibile.
Solidiamo si, ma rispetto per l’impegno di chi viene eletto
Non ci interessano le polemiche sterili di questi giorni sulla scelta dell’Amministrazione Ottaviani di portare avanti in questi anni il progetto Solidiamo: borse di studio agli studenti e iniziative per gli anziani grazie alla rinuncia di metà delle indennità di sindaco, assessori e consiglieri comunali. In Italia se uno vuole scatenare le curve dei tifosi, anche politici, va sul sicuro: basta usare la parola “taglio”. Dagli stipendi della politica ai seggi dei parlamentari passando per quello delle Province. Si chiama populismo. I Cinque Stelle lo hanno cavalcato indisturbati senza preoccuparsi, ad esempio, che il taglio di 345 seggi parlamentari avrebbe alterato tutti i rapporti che regolano anche l’elezione dei membri del Csm e della Corte Costituzionale. Per non parlare della notevole alterazione della rappresentanza territoriale in Parlamento. Anni fa la politica fece credere che l’abolizione delle Province avrebbe risanato il debito pubblico del Paese: una risata vi seppellirà!
Solidiamo, a nostro avviso, rientra nella più ampia tematica della delegittimazione dell’attività politica. Si può pensare di diventare consiglieri, assessori, sindaci (con tutte le relative responsabilità) sottraendo tempo ed energie al proprio lavoro, con retribuzioni ridotte al minimo? Come non valutare che emolumenti ridotti corrispondano anche al disinteresse verso l’attività politica da parte di uomini e donne preparati e professionalmente più capaci nella gestione della cosa pubblica? Siamo proprio sicuri che questa corsa al ribasso che ha raggiunto il suo culmine con i famosi “vaffa-day” abbia fatto bene alla politica?
Solidiamo è un progetto nobile che va pure riproposto, togliendoci dentro però quel grillismo urticante che ne costituisce la nota stonata. Finanziarlo con lo stipendio di chi lavora per la città è un’operazione che va contro la nobiltà e quel primato che la Politica (con la P maiuscola) deve recuperare per fare davvero il bene dei cittadini.