Nella sua telecronaca su Sky Flavio Tranquillo l’ha definita monumentale. Parliamo della prestazione di Davide Alviti, cestista dell’Armani Milano, alatrense, già approdato agli onori della maglia azzurra. La gara sotto i riflettori è quella giocatasi a Madrid, valevole per la ventinovesima giornata dell’Eurolega, massima competizione cestistica europea.
Arrivato alla corte di coach Messina, nel club più blasonato d’Italia, Alviti si è conquistato da subito grande spazio in campionato, riaffermando perentoriamente le virtù che gli avevano spalancato le porte del grande basket. La competizione continentale però lo aveva visto sul parquet solo di rado, e con minutaggi non troppo significativi. Nelle fila dell’Armani ci sono cestisti che quella competizione l’hanno già vinta: parliamo di Sergio “Chacho” Rodriguez, Kyle Hines e Gigi Datome. E poi tanti giocatori di enorme statura internazionale. Difficile farsi largo, tra cotanto senno… Davide Alviti però non ha paura di una concorrenza così agguerrita, al contrario ha voglia di carpire ogni giorno, in allenamento, quei piccoli grandi segreti che hanno reso grandi i suoi compagni di casacca. E così, per la venticinquenne ala alatrense, che ha già messo a referto qualche canestro in Eurolega nelle apparizioni precedenti, arriva il grande momento.
Coach Messina, privo nella circostanza di alcuni pezzi da novanta, decide di utilizzarlo in modo massiccio nella sfida stellare al Real di Tavares e Lull. Davide gioca con la disinvoltura di un veterano, e nei 26’ abbondanti trascorsi sul parquet mette a segno 8 punti, segnando da 2, da 3 e dalla lunetta e cattura ben 7 rimbalzi. A completare una prestazione eccelsa arrivano anche due assist e due palle recuperate. Milano sembra in grado di vincere la contesa, è a più 5 e palla in mano a 2’ dalla sirena. L’orgoglio del Real vale però l’aggancio e l’over time si colora di “blanco”. È una sconfitta onorevole, che ribadisce la fondatezza delle velleità milanesi: l’Armani, terza lo scorso anno, punta a conquistare, dopo tempo immemorabile, il trono d’Europa, sul quale sedettero D’Antoni, Meneghin e McAdoo. E tra le scarpette rosse a caccia dell’impresa ci sarà, a buon diritto, il cestista alatrense, pronto a gettare sul parquet, coraggio, freschezza atletica e doti tecniche di primo piano. La serata di Madrid è stata illuminante sull’apporto che Davide può fornire alla causa milanese. Dopo Hines, che vestì la casacca della Prima Veroli, ora un ciociaro doc va a caccia della gloria europea. Forza Davide, sorprendici ancora!