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Marco Battistini
La priorità diventa Cisterna – Valmontone. Il progetto autostradale della Roma-Latina appare sempre più un’illusione
Aprile 2, 2022

Si registrano ormai con cadenza quotidiana riunioni in prefettura a Latina per esaminare le criticità che stanno interessando la viabilità lungo la Pontina a causa dei lavori partiti una decina di giorni fa.
Sono stati analizzati i disagi che gli interventi di sostituzione delle barriere di sicurezza stanno causando in entrambi i sensi di marcia. I lavori, che al momento riguardano un tratto ricadente nel territorio della provincia di Roma, rientrano nel piano di investimenti che l’Anas ha programmato per ripavimentare i tratti ammalorati, il miglioramento della segnaletica stradale e la sostituzione del new jersey. L’Anas da parte sua ha assicurato che i lavori saranno interrotti il 31 maggio, per evitare di creare disagi alla circolazione in previsione del periodo estivo e dell’intensificazione del flusso veicolare verso le principali località turistiche. Gli interventi riprenderanno poi a partire dal mese di ottobre e riguarderanno anche tratti ricadenti nella provincia di Latina.
In un’ottica di compensazione dei disagi registrati dagli automobilisti la Regione Lazio ha garantito la disponibilità a finanziare eventuali altri interventi di rifacimento della pavimentazione di arterie stradali provinciali o comunali sovraccaricate dalle deviazioni del traffico sulla viabilità alternativa.

UNA STRADA ALLO SBANDO

Intanto i pendolari sono costretti a destreggiarsi con code chilometriche per arrivare a Roma. Un viaggio di 60 chilometri è diventato non solo il viaggio della speranza ma quello della vita. E’ assurdo che le persone, lavoratori e studenti, per recarsi a Roma debbano rischiare la propria incolumità. Giovedì scorso con la pioggia battente la visibilità era ridotta a zero. La sicurezza è diventata una chimera. Gli automobilisti per evitare le buche a volte sono costretti a manovre pericolose con i risultati che leggiamo sulle cronache quotidiane.
All’altezza di Aprilia la Pontina è spesso bloccata per via di incidenti che avvengono fra automobili e tir. L’unica alternativa, è la Pontina vecchia, dove quando piove serve un kayak e non una macchina per transitare. E’ inaccettabile che l’inerzia e la mancanza di manutenzione della Pontina, come della Flacca, della Monti Lepini, e dell’Ausonia, siano all’ordine del giorno ormai da anni. Oggi in questa situazione viene costantemente messa a rischio la vita delle persone. Per non parlare del fatto che i frequenti e pesanti rallentamenti causano ritardi che pesano in particolare sulle imprese.

LA CISTERNA-VALMONTONE DIVENTA LA PRIORITA’

Il progetto autostradale della Roma-Latina appare sempre più un’illusione. La gara d’appalto bloccata e le società partecipanti che hanno chiesto quasi 700 milioni di indennizzo. L’ipotesi dell’affidamento in house ad Anas ipotizzato dal governatore Zingaretti e dall’ex ministro delle Infrastrutture De Micheli nei mesi scorsi ha subito la bocciatura dell’Avvocatura dello Stato. Il governatore del Lazio puntava ad azzerare il precedente progetto e fare una revisione che separasse Autostrada e Bretella Cisterna Valmontone, con l’obiettivo di realizzare poi due opere direttamente in house, e con il relativo affidamento appunto all’Anas.
Nelle ultime settimane si va assistendo ad un pressing fuori tempo massimo della politica. Con la presentazione di una serie di interrogazioni al governo per chiedere lumi sull’iter procedurale dell’opera. Ma passano le settimane e nulla sembra muoversi. L’ultima richiesta di intervento del governo ormai risale a fine febbraio (interrogazione della coppia Durigon-Zicchieri), ma dal Ministero delle Infrastrutture non giungono risposte, né verbali né tantomeno scritte.
Eppure la realizzazione del Corridoio intermodale Roma-Latina, insieme alla Bretella Cisterna-Valmontone, sarebbe di importanza vitale per tutto il comprensorio pontino. L’infrastruttura sarebbe strategica per la mobilità delle persone e delle merci e per la competitività dei territori interessati. Le imprese pontine, prive di collegamenti rapidi e sicuri, non hanno più ossigeno per andare avanti. Il ritardo accumulato tra corsi e ricorsi, polemiche a volte strumentali, si è tradotto in una ferita aperta nel tessuto imprenditoriale di un territorio tagliato fuori con il resto del Paese e con l’Europa. La Pontina d’altronde non è più una strada adeguata a sostenere il carico di traffico a cui è sottoposta, soprattutto sotto il profilo della sicurezza.
Occorre dunque agire in fretta. Ripensare all’intero asse viario che collega Roma a Latina, stabilendo una scala di priorità ed iniziando a passare dalle parole ai fatti. Magari iniziando a concludere l’iter per la Cisterna-Valmontone, che darebbe uno sbocco autostradale almeno al nord pontino. Urgono risposte e senza ulteriori rinvii.

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