La discarica di Albano Laziale per il momento resterà chiusa. Dopo il sequestro arrivato intorno all’11 marzo dalla Guardia di Finanza la discarica di Albano a Roncigliano, il Tribunale del Riesame di Roma ha respinto il ricorso per ottenere il dissequestro dell’impianto per un vizio procedurale.
L’impugnativa non sarebbe stata infatti presentata dalla Ecoambiente (società che gestisce la discarica) ma dal suo amministratore, indagato dalla Procura di Velletri. Il sequestro, disposto con provvedimento dal Tribunale di Velletri, ipotizzava “una illegittima gestione dell’impianto per assenza di un presupposto essenziale per l’autorizzazione regionale“.
Piuttosto critici sulla gestione delle procedure autorizzative da parte della Regione sono stati gli esponenti di Fratelli d’Italia alla Pisana. “La decisione del Tribunale del Riesame di Roma che ha respinto il ricorso per il dissequestro della discarica di Albano non fa altro che aggravare una situazione già compromessa -hanno dichiarato il deputato e presidente provinciale romano di FdI, Marco Silvestroni, e i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo e Giancarlo Righini – è sempre più evidente che sul sito di Roncigliano fin dall’inizio è mancata la dovuta trasparenza e che la Regione Lazio ha operato con un atteggiamento che lascia quantomeno perplessi, come il silenzio sulle tre interdittive antimafia che si fa ogni giorno sempre più assordante. Fare finta di nulla o peggio ancora fuggire dalle proprie responsabilità e un atteggiamento della Giunta Zingaretti al quale oramai siamo abituati.
Ma come nel caso delle mascherine e di concorsopoli non ci faremo intimidire e continueremo a chiedere a gran voce la verità soprattutto per i cittadini di Albano che hanno diritto di conoscere la verità delle carte. In gioco c’è la tutela della loro salute e su questo non si possono accettare atteggiamenti ambigui o reticenti” Nell’invaso conferisce una parte dei suoi rifiuti anche la Capitale, assieme ad una serie di Comuni del territorio dei Castelli romani. La discarica, sequestrata dalla Guardia di Finanza tre settimane fa, dunque resta ancora chiusa in attesa di ulteriori approfondimenti.