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La coalizione di Governo, la conta delle Europee e le pericolose spaccature di Frosinone, Veroli e Cassino

Massimo Pizzuti
Gennaio 12, 2024

Matteo Salvini e Antonio Tajani temono che Giorgia Meloni possa stravincere alle Europee. Elly Schlein ha fiutato il pericolo del ritorno sulla scena politica nazionale di Paolo Gentiloni. Giuseppe Conte vuole arrivare “attaccato” al Pd per non perdere terreno nel campo delle opposizioni. A dominare la scena sono già le elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo.
Nel centrodestra le posizioni restano distanti. Una possibilità di intesa potrebbe avvenire sulle regionali, con il via libera alla proposta di legge presentata dalla Lega per autorizzare il terzo mandato ai Governatori. Serve per consentire a Luca Zaia di ricandidarsi in Veneto. In cambio potrebbe esserci un accordo sulla Sardegna, magari con un passo indietro concordato di Christian Solinas. Ma è tutto da verificare e da vedere. Anche la riflessione di Salvini e Tajani sul fatto che è preferibile che i leader dei partiti non si candidino alle europee serve ad evitare che Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni possa stravincere, specialmente rispetto agli alleati. Anche se le previsioni più attendibili (elaborate sulla base dei sondaggi) danno FdI al 30% e i due alleati sotto al 10% (la Lega) e tra il 7 e il 7,5% (Forza Italia). Bisognerebbe chiarire bene cosa si intende per non stravincere.
Paolo Gentiloni ha detto diverse cose: non sarà più commissario europeo, non andrà in pensione e tornerà a far politica in Italia. Nel Partito Democratico naturalmente. C’è già chi lo vede come possibile federatore del centrosinistra. Un ruolo simile a quello di Romano Prodi con l’Ulivo, per tentare cioè di tenere insieme non soltanto il Pd e il Movimento Cinque Stelle, ma anche Azione e Verdi-Sinistra, Italia Viva e +Europa. Impresa titanica, ma Gentiloni è quello più attrezzato per provare. Elly Schlein naturalmente ha alzato tutte le antenne. Il dilemma è: candidarsi o no alle europee in tutte le Circoscrizioni? Lei propenderebbe per il sì perché dimostrerebbe di controllare il partito. Le diverse correnti interne sono divise. Non sarà affatto semplice arrivare ad una soluzione condivisa. Con i partiti impegnati sul piano nazionale in questa complessa e difficile partita, a livello locale si cercherà perlomeno di non aprire nuovi fronti che potrebbero aumentare le tensioni. Alla Regione Lazio, per esempio, Francesco Rocca ha fatto capire a tutti che questioni come un eventuale rimpasto di giunta non sono all’ordine del giorno in questa fase. Bisognerà aspettare, a meno che non si verifichino situazioni clamorose.

NON SOLO FROSINONE: IL CENTRODESTRA SPACCATO NON TROVA SOLUZIONI A VEROLI E CASSINO

Ancora e sempre nervosismi nella maggioranza di centrodestra. Stavolta sulla nomina del collegio dei revisori dei conti, un tema che dovrebbe essere risolto in pochi minuti in una coalizione compatta e unita. Evidentemente non è così e il filo si è spezzato. Forse qualcuno ha sottovalutato l’effetto del voto delle provinciali. Adesso è complicato cercare di rimettere insieme e i cocci e non si capisce che queste continue prove muscolari mettono in difficoltà il sindaco Riccardo Mastrangeli, vanificando il suo lavoro quotidiano di restare ancorato al programma amministrativo. Per come si stanno mettendo le cose non è da escludere una conta anche sul collegio dei revisori. Sarebbe paradossale all’ennesima potenza.

Ma le tensioni del centrodestra in vista del voto per le europee complicano i piani della coalizione anche a Veroli e Cassino. Le due città con più di 15.000 abitanti chiamate al voto per le amministrative di primavera. Due città nelle quali il bacino di elettori è tradizionalmente orientato verso i partiti della maggioranza di governo ma dove a livello locale il centrodestra non riesce quasi mai a trovare la sintesi giusta per vincere.
A Veroli ad oggi i rumors danno in fase avanzata la costruzione di un progetto per la candidatura a sindaco di Francesca Cerquozzi. Progetto che beneficerebbe della ritrovata sintonia tra il marito dell’esponente del Mauro Buschini e Francesco De Angelis. In alternativa si prova a coalizzare i non allineati di centrosinistra intorno a Germano Caperna (il candidato più forte insieme alla Cerquozzi) per costruire una coalizione civica in grado anche di aprire un dialogo con il centrodestra. Fratelli d’Italia al momento punta su Cristiano Papetti che in questi anni è stato il punto di riferimento nella città del partito guidato da Massimo Ruspandini ma pragmaticamente e nell’obiettivo di ribaltare una storia amministrativa di centrosinistra che dura da decenni apre anche a soluzioni civiche che riescano a dare agli uomini della Meloni un ruolo guida nella prossima maggioranza. Anche qui appare evidente come un dialogo più costruttivo tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia a livello provinciale potrebbe aiutare a mettere in campo un progetto più forte.
Anche a Cassino continua lo stallo per provare a impedire la riconferma di Salera. Prove tecniche d’intesa sono in corso tra Abbruzzese e Tagliaferri (il commissario di FDI). Al momento il candidato più accreditato del partito di Giorgia Meloni sembra essere Silvestro Petrarcone. Al di là delle aperture della scorsa settimana Abbruzzese su questa soluzione continua a indugiare convinto che una soluzione meno marcata dal punto di vista politico possa essere più forte e competitiva. Ma il tempo che passa rafforza Enzo Salera e il tentativo di bis della sua maggioranza.

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