In tanti avevano sentenziato l’inarrivabilità di Alcaraz. Troppo superiore fisicamente, troppo completo, troppo resistente e vario nelle giocate per temere Jannik. In tanti avevano sbagliato, perché il campo ha espresso un verdetto diametralmente opposto.
Nulla di immutabile e definitivo, nello sport di immutabile non c’è alcunché; ma una risposta importante, urlata forte e chiaro. Sinner-Alcaraz non sarà più un ottavo di finale. Questa può somigliare a una certezza, perché i due talenti più puri della nuova generazione saranno entrambi nelle prime 8 teste di serie. La partita di ieri è stata un capolavoro tattico di Sinner, che ha giustamente impostato il match puntando sulla diagonale del rovescio, a lui palesemente favorevole.
Per uscirne, Carlos ha dovuto cercare la palla percorrendo chilometri suppletivi, ed impattando quando possibile col dritto, finendo però sovente fuori giri. Altra importante chiave di lettura va considerata la seconda di servizio, che Sinner ha lavorato splendidamente, proponendo all’avversario un “kick” particolarmente insidioso. Difficile per Alcaraz aggredire quella palla palla alta e infida, spesso servita al corpo. Il match però l’altoatesino l’ha vinto in risposta, e questa non è certo una novità, perché Jannik è da tempo tra i migliori ribattitori del circuito. Un primo set devastante (6/1), un break in apertura del secondo rivelatosi decisivo (6/4) e poi il pathos di un tiebreak in cui è successo di tutto: avanti per 6/3, Alcaraz è stato raggiunto e superato da Sinner, che ha avuto a disposizione due match ball, il primo addirittura con il sevizio. Uscito dalla buca grazie a un paio di giocare davvero straordinarie, lo spagnolo sembrava pronto ad allungare ancora il match.
Sinner ha compiuto il suo capolavoro cancellando uno 0/40 che nel quarto set poteva valere il controbreak. Tenuto quel servizio in modo miracoloso, il ragazzo della Val Pusteria è filato dritto verso il traguardo finale. In due match, con 7 set complessivi giocati, non ha mai ceduto il servizio. Per questa statistica alla… Berrettini, Jannik non si è avvalso di molti ace, 9 contro Isner e 4 contro Alcaraz, ma nel match degli ottavi ha messo dentro il 57% di prime, ottenendo nel 74% dei casi il punto. Con la seconda ha ottenuto un eccellente 66% e anche questi dati sono particolarmente significativi. Ora per il nostro quasi 21enne campione c’è lo scoglio più duro. Nei quarti troverà infatti Novak Djokovic, che alla rivelazione olandese Van Rjithoven ha lasciato un set, senza però mai dare la sensazione di correre rischi per l’esito finale.
Per Jannik la possibilità di stupire ancora, per una volta senza le pressioni che caratterizzano e accompagnano ogni sua sfida. Contro il campione in carica, ex numero uno del mondo, il pronostico non può essere dalla sua parte. Sarebbe già importante evitare lo 0/3 e spaventarlo un po’, come non accadde a Montecarlo, nell’’unico precedente. L’altro quarto della parte alta sarà tra Norrie e Goffin. Il primo ha sconfitto Paul senza troppo patire, l’altro ha faticato non poco per debellare la resistenza di un Tiafoe capace di portarsi in vantaggio per due set a uno e vicinissimo al successo nel quinto set. Tra le donne avanza il braccio fatato di Once Jabeur, mentre saluta Londra Jelena Ostapenko, che butta via una partita vinta contro l’incredula tedesca Maria. Per la tunisina ora le chances di trionfo finale non sono trascurabili.