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Isola del Liri. Depuratore: c’è la Valutazione d’impatto ambientale, ora il progetto definitivo dovrà essere approvato dall’Ato5

Cesidio Vano
Marzo 16, 2023
Il sito del depuratore di Isola Liri

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Si è conclusa con parere favorevole, condizionato da tutta una serie di prescrizioni, la procedura per il rilascio della Valutazione di impatto ambientale (VIA) relativa alla realizzazione del depuratore di Isola del Liri in località Capitino, a confine tra i comuni di Isola e quello di Arpino e che servirà anche quest’ultimo ente.

Opera prevista dall’Ato5 che rileva anche la competenza urbanistica

In base al testo unico dell’Ambiente, poiché l’opera è ricompresa nei piani d’intervento dell’Ato5 e il soggetto realizzatore è il gestore idrico Acea Ato 5, la competenza per l’approvazione del progetto definitivo passa ora alla stessa Autorità d’Ambito, competente anche per gli espropri – già avviati da Acea su delega della medesima AAto5 – e per la relativa variante urbanistica.

Iter durato anni e liquami gettati direttamente nel Liri

Dopo un iter durato diversi anni e che ha visto una forte contrarietà espressa da un Comitato locale, sorto tra i cittadini di Isola del Liri, è stata rilasciata la VIA per l’importante opera a tutela della salute e dell’ambiente. Isola del Liri, infatti, è priva di sistemi di depurazione e riversa direttamente nel fiume Liri gli scarichi fognari. Una situazione fortemente inquinante a cui da tempo si cerca di dare risposta e tra quelle per le quali l’Unione europea sta sanzionando l’Italia a causa del mancato rispetto delle direttive sulla depurazione delle acque reflue.

I dubbi e le paure dei residenti

Ovviamente i residenti non contestano la realizzazione dell’impianto, ma pongono molte domande e dubbi sulla collocazione dell’opera e sul progetto. Sia a causa del sito individuato per ospitare il depuratore, comunque vicino ad alcune zone abitate, sia per i vincoli esistenti su tale zona e sia per i potenziali problemi che una volta in funzione il depuratore potrebbe creare agli abitanti, all’ambiente e alla salute pubblica.

Negli anni scorsi, il Comitato aveva chiesto di spostare in un’area vicina, ma ricadente nel Comune di Monte San Giovanni Campano, la realizzazione dell’impianto. Quel sito, infatti, era stato individuato in precedenza, quando allo studio vi era proprio un depuratore intercomunale Isola-Arpino-M.S.G.C. e Arce che avrebbe dato risposte a più realtà urbanistiche. Nel frattempo, però, gli esistenti impianti di Arce e Monte San Giovanni Campano – che con il depuratore intercomunale sarebbero stati dismessi – sono stati risistemati e sono sufficienti al servizio che debbono svolgere, per cui Acea ha respinto la proposta del comitato isolano, non essendo più possibile tornare alla precedente soluzione.

La determina della Direzione Ambiente

Lo scorso 10 marzo, il Direttore della direzione regionale Ambiente, a chiusura della Conferenza dei servizi per il rilascio della VIA, ha emesso la determina n. G03240 con cui, preso atto di atto l’iter seguito e delle dichiarazioni e pareri espressi dai soggetti coinvolti (oltre una ventina tra comuni, enti, soprintendenze, istituzioni, ecc.), pronuncia favorevole di Valutazione Impatto Ambientale, e richiama tutta una serie di prescrizioni, indicate dai soggetti coinvolti ciascuno in base alla propria competenza, a cui bisognerà attenersi per la realizzazione dell’opera.

Okay anche dal Comune, ma è quasi certo il ricorso al TAR

L’altro ieri, anche il comune di Isola del Liri, nel prendere atto dell’esito della conferenza, ha dato il proprio parere favorevole e proprie indicazioni sulla tutela delle emissioni sonore. Inoltre l’ente ha ricordato che, ricadendo l’opera tra quelle previste dal piano di interventi dell’Ato5, sarà lo stesso Ambito a curare le successive fasi di approvazione del progetto definitivo ed esecutivo e in materia di variazioni urbanistiche ed espropri.

Difficile, però, la vicenda sia giunta a termine. La contrarietà di comitati civici, nati per tutelare la salute e l’ambiente, e degli stessi cittadini che vivono a poca distanza dall’area che dovrà ospitare l’impianto, porterà con ogni probabilità a presentare ricorso al Tar del Lazio contro gli autorizzazioni rilasciate, anche visto che tutte le osservazioni finora presentate nell’ambito delle varie conferenze dei servizi non sono state prese in considerazione o sono state respinte o ritenute superate.  

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