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Interdittive sulla discarica di Albano, la Regione avvia le verifiche sugli uffici

Marco Battistini
Per l’assessore Roberta Lombardi l’ufficio Rifiuti della Regione Lazio era al corrente delle interdittive antimafia. Dura la risposta di Chiara Colosimo
Aprile 1, 2022
La discarica di Roncigliano, Albano (Roma)

Discarica di Albano: per l’assessore Roberta Lombardi l’ufficio Rifiuti della Regione Lazio era al corrente delle interdittive antimafia. Sulla vicenda sarebbero in corso ulteriori approfondimenti. ”Stupisce come di recente sull’iter autorizzativo dell’impianto Tmb nel Comune di Albano, in località Cecchina (Roncigliano), siano montate alcune polemiche politiche che riprendono quanto già segnalato nei mesi scorsi dagli stessi Uffici Regionali -ha dichiarato Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio- in particolare, per quel che attiene nello specifico le strutture del mio Assessorato, lo scorso 21 gennaio durante l’audizione in XIII Commissione Trasparenza e Pubblicità del Consiglio regionale fu proprio la Direzione Ambiente a evidenziare che sulla società dell’impianto di Albano pendeva un’interdizione antimafia dal 2006 e che erano ‘in corso accertamenti, anche in collegamento con l’avvocatura regionale’ e che vi erano ‘ricorsi e situazioni giudiziarie ancora aperte da valutare con la massima attenzione”.

Roberta Lombardi

L’esponente di giunta del M5S ha comunque ammesso che vi sono in corso verifiche sulla vicenda. “Si tratta di un tema su cui attualmente sono in corso ulteriori approfondimenti, trasversali a diverse strutture regionali, per quel che di competenza della Regione, di cui daremo conto appena avremo raccolto elementi a sufficienza nella prima seduta utile in Consiglio regionale dedicata. Nel frattempo prosegue l’attività della magistratura nei confronti della quale esprimiamo la nostra fiducia”, ha affermato la Lombardi. 
La presa di posizione dell’assessore alla Transizione Ecologica non è passata inosservata. Chiara Colosimo è intervenuta per ‘bacchettare’ l’esponente della giunta Zingaretti. ”Dopo il lungo letargo, l’assessore alla ‘Transizione politica’ Lombardi scopre che su Albano ‘pendeva un’interdizione antimafia’ (sic!) dal 2006 e che ‘erano in corso’ accertamenti (wow!) -ha sottolineato la consigliera regionale di Fratelli d’Italia- peccato per lei che bastava saper leggere il resoconto stenografico per capire che la questione l’ho sollevata io durante la commissione Trasparenza del 21 gennaio. La prossima volta, magari, l’assessore Lombardi farebbe meglio a partecipare alle sedute della commissione o piuttosto a venire in aula a rispondere alle question time, piuttosto che fare dichiarazioni dalla quale si capisce che l’unica ‘transizione’ della quale è esperta è quella che l’ha portata dai banchi dell’opposizione alle poltrone della maggioranza’”.

Chiara Colosimo

Ed in effetti il caso è esploso proprio grazie all’interessamento di Chiara Colosimo. L’esponente di FDI e presidente della Commissione Trasparenza Lazio, in una interrogazione urgente (presentata con il collega Giancarlo Righini) aveva chiesto chiarimenti a Zingaretti e ai sui due assessori ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, e Transizione Ecologica, Roberta Lombardi in merito alle tre interdittive antimafia che gravano sulla società Pontina Ambiente srl, proprietaria della discarica di Albano. La Colosimo ha chiesto alla Giunta Zingaretti di sincerarsi che i dirigenti dell’Ufficio Rifiuti non abbiano commesso, a proposito della discarica di Albano, errori o omissioni in tema di autorizzazione e voltura dell’impianto, in virtù delle varie e gravissime pendenze in tema di antimafia.
A distanza di quasi 15 giorni arrivano le prime risposte dell’amministrazione. Il caso resta aperto, in attesa delle conclusioni delle verifiche interne agli uffici. 

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