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Impianti sportivi, passa il nuovo regolamento comunale

Marco Battistini
Dicembre 12, 2023
Il sindaco Gualtieri

Snellimento di norme e procedure, maggiore legalità, semplificazione. Sono questi gli obiettivi del nuovo ‘Regolamento per la gestione e l’utilizzo degli impianti sportivi di Roma Capitale’, approvato oggi pomeriggio dall’Assemblea capitolina – dopo sei sedute e decine e decine di emendamenti esaminati – con 21 voti favorevoli e 4 astenuti: una sorta di ‘testo unico’ che andrà a rimpiazzare le tre delibere d’Aula quadro che fino a oggi hanno regolamentato gli impianti comunali e municipali, prevedendo tra le altre cose meccanismi più rapidi e semplici per modificare le discipline praticate, autorizzare lavori, installare cartelloni pubblicitari e organizzare eventi, oltre a introdurre una classificazione degli impianti tramite criteri oggettivi e affidare la quantificazione delle tariffe alla delibera annuale di aggiornamento dei canoni legata al bilancio del Campidoglio, il cosiddetto ‘tariffone’. A illustrare la delibera all’Aula era stato l’assessore allo Sport, Alessandro Onorato, che ha seguito i lavori consiliari anche nella seduta di oggi. Il provvedimento, le sue parole in avvio di discussione, “ha l’obiettivo di semplificare il quadro regolamentare sull’impiantistica comunale. Noi ora abbiamo tre delibere di riferimento – su modalità di gestione degli impianti, modalità di svolgimento degli eventi e tariffe per gli utenti – qualora questa venisse approvata passeremmo a una e ci sarebbe già uno snellimento procedurale. Con questo unico testo andiamo a normare sia la gestione degli impianti che lo svolgimento degli eventi, mentre sulle tariffe si sposta al cosiddetto ‘tariffone’ l’eventuale adeguamento annuale dei costi a carico degli utenti per la pratica sportiva, quindi su proposta della Giunta e con ratifica dell’Aula. Se queste tariffe non vengono rispettate, infatti, viene meno il senso del perché il Comune debba avere in maniera diretta 133 impianti e oltre 40 in chiave comunale”.

CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI

Il provvedimento, ha proseguito l’assessore, “affronta inoltre il tema della classificazione degli impianti comunali, che oggi viene fatta in maniera del tutto soggettiva e in assenza di criteri oggettivi per i quali un impianto sia comunale o municipale in base a delle regole di grandezza, particolarità, natura economica o rilevanza. Finora questo è stato fatto semplicemente su proposta dei consiglieri capitolini, e oggi siamo infatti in una situazione surreale con campi sterrati in capo al Comune e altri grandi, polivalenti e con piste di atletica che invece attengono ai Municipi. Con questo provvedimento noi stabiliamo dei criteri oggettivi che ridistribuiranno automaticamente i quasi 175 impianti tra Comune e Municipi”. Oggi poi, da regolamento, “in maniera surreale e neanche fossimo nel periodo borbonico- ha continuato Onorato- il Comune dovrebbe addirittura decidere che tipo di sport si possa praticare in ogni impianto, e anche un concessionario corretto che volesse cambiare la destinazione di un campo da una disciplina all’altra, semplicemente chiedendolo creava contenzioso. La delibera snellisce tale meccanismo rendendo possibile questo cambio con la comunicazione scritta di un professionista iscritto all’albo e nel rispetto delle norme”.

E ancora, ha annunciato l’esponente della Giunta Gualtieri, “semplifichiamo anche sulle sponsorizzazioni: per troppi anni le amministrazioni hanno fatto finta di non vedere che negli impianti sportivi comunali talvolta comparivano celatamente delle pubblicità per i fruitori dell’impianto ma che in realtà erano in prossimità di grandi consolari o su strade importanti, con un incasso proporzionato che era dovuto a un altro obiettivo. Nessuna caccia alle streghe, vogliamo solo semplificare: se un concessionario ha la possibilità di incassare dei soldi che poi vengono investiti nella pratica sportiva, ben venga. Sempre però nel rispetto delle norme e dei regolamenti, e presentando una pratica con il proprio tecnico. Al Comune, anche qui, basta essere a conoscenza del maggiore gettito per modificare il Piano economico-finanziario”. Altra cosa importante, per l’assessore, “è lo snellimento e la semplificazione dell’iter autorizzativo per lavori all’interno dell’impianto: oggi le procedure sono molto arzigogolate e soprattutto vengono chieste procedure per ogni cosa”. Anche qui andiamo a semplificare”. Poi ci sono anche “delle modifiche sulle cause di decadenza. Noi vogliamo ripristinare la legalità sugli impianti sportivi, partendo da chi non ha pagato il mutuo, che poi è incredibilmente stato accollato ai cittadini romani attraverso le casse capitoline; c’è poi chi non rispetta le tariffe, chi ha fatto abusi, chi non paga i canoni. Ma allo stesso tempo non vogliamo nemmeno che magari quindici soggetti vadano a macchiare tantissimi concessionari che invece con grande passione per lo sport gestiscono queste strutture. Anche qui, servono delle modifiche e una disciplina sanzionatoria commissionata all’inadempimento che viene commesso: non è possibile che un concessionario che costruisce una mini-tettoia all’ingresso dell’impianto abbia la stessa sanzione di chi si inventa uno spazio commerciale e non lo comunica, modifica le strutture o viola gli standard. Nella delibera c’è anche questo”. Infine, ha chiosato Onorato, “c’è il tema degli eventi. Anche qui abbiamo una letteratura surreale, con i canoni che in passato erano addirittura più alti dell’Usp, del Cosap e di qualunque altro regolamento vigente del Comune. Con il risultato che negli ultimi sei anni e mezzo eventi non ne sono stati fatti, anche se ovviamente venivano fatti ma non comunicati perché il costo era troppo alto. Il presupposto è quello di rimodulare i costi proporzionandoli alla tipologia dell’evento: se è di carattere nazionale o internazionale magari viene chiesta la contribuzione con una percentuale sull’incasso che genera come già avviene per il Circo Massimo, mentre se si tratta di un’iniziativa di carattere sociale il costo viene riparametrato alla valenza. In ultimo, c’è anche una zonizzazione: per un evento nel sito Unesco si chiederà ovviamente un esborso economico diverso da altre zone all’interno e all’esterno dell’Anello ferroviario o fuori dal Gra”.

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