Per il 75% delle imprese romane il termovalorizzatore è un passo in avanti. Il dato emerge dall’indagine della Camera di Commercio di Roma. Il sondaggio ha coinvolto 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia ed aveva come obiettivo quello di valutare l’impatto economico del Coronavirus prima, e ora le possibili conseguenze del conflitto russo-ucraino così da fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione. Questa nuova indagine è stata somministrata tra il 17 e il 24 maggio 2022. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.
Per circa la metà delle imprese intervistate l’aumento dei prezzi dell’energia causerà un ritardo nello sviluppo degli investimenti green, per 4 imprese su 10, invece, questo scenario favorirà gli investimenti green. Le imprese si schierano nettamente a favore del termovalorizzatore, tre imprese su quattro lo considerano un passo avanti necessario per risolvere il problema dei rifiuti di Roma. Come emergeva anche dalla precedente indagine, siamo in una situazione che rappresenta un passaggio decisivo per l’economia romana. Il costo dell’energia è un aspetto fondamentale per lo sviluppo del tessuto produttivo romano, e lo è ancor di più in un momento delicato come quello attuale, che vede un tessuto produttivo profondamente segnato da due anni difficili a causa dell’emergenza sanitaria. Il modo in cui gestiremo e affronteremo questo passaggio cruciale determinerà la qualità dello sviluppo dei prossimi anni.
I NUMERI NEL DETTAGLIO
Per due imprese su tre l’aumento dei costi dell’energia sta avendo un impatto molto significativo sull’attività dell’azienda. Per il 31% delle imprese l’aumento dei costi dell’energia sta incidendo poco sulla propria attività e solo per il 2,5% delle imprese non vi è stato un impatto sul ciclo aziendale. Il 67% delle imprese prevede di dover aumentare i prezzi di vendita per far fronte ai più alti costi di approvvigionamento energetico. Per il 33% non vi saranno invece aumenti. Tra le principali azioni messe in atto per contrastare gli aumenti, il 54% dichiara che sta riducendo i consumi energetici, il 17% sta tagliando altri costi di produzione e il 15% sta valutando di installare pannelli fotovoltaici o altre modalità per produrre in proprio energia.
L’aumento dei prezzi delle materie prime dei beni energetici causerà per il 49,5% delle imprese un ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale perché si ridurrà la capacità di fare investimenti green. Il 42,4% ha una visione opposta, e ritiene che questa fase favorirà gli investimenti green anche per ridurre i consumi energetici. Per l’8,1% non ci saranno effetti significativi di lungo termine. Il 75% delle imprese romane ritiene il termovalorizzatore un passo in avanti necessario per risolvere il problema dei rifiuti a Roma, il 18% invece lo ritiene non compatibile con gli obiettivi di sostenibilità ambientale perché aumenterà le emissioni inquinanti. Il 7% pensa che non avrà effetti significativi sulla città.
IL PRESIDENTE TAGLIAVANTI
Il numero uno della CCIAA di Roma Lorenzo Tagliavanti è intervenuto per commentare i dati dell’indagine. “La nostra indagine evidenzia come l’economia romana stia reagendo a questa nuova situazione che impatta non solo sui prezzi di vendita, inevitabilmente rivisti al rialzo, ma anche per un’impresa su due, sul ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale -ha affermato Tagliavanti– la pandemia ci ha fatto fare un balzo in avanti di dieci anni sull’uso del digitale. Ora, anche alla luce della guerra in Ucraina, dobbiamo fare un analogo balzo in avanti sulle energie rinnovabili. Non è facile, ma è necessario e le Istituzioni sono chiamate, oggi più che mai, a fare la loro parte. Un altro dato rilevante messo in luce dal report è quello di un generalizzato apprezzamento del tessuto produttivo locale (75% del campione) per la possibile realizzazione di un termovalorizzatore di ultima generazione, visto come la soluzione all’annoso problema dei rifiuti nella Capitale. Anche noi, come Camera di Commercio, siamo favorevoli a questa idea e auspichiamo che venga realizzata per il Giubileo del 2025, così come nelle intenzioni del sindaco Gualtieri a cui, sul tema, abbiamo consegnato uno studio realizzato con Unindustria ed Enea. Non c’è tempo da perdere”.