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Il piano rifiuti non cambia, ma la Regione dice Si al termovalorizzatore di Roma

Marco Battistini
Opera che vedrebbe la luce grazie ai poteri speciali derogatori conferiti dal Governo (il dl Aiuti ancora deve essere convertito in legge), estromettendo così la Regione da qualunque competenza.
Giugno 16, 2022

La giunta regionale del Lazio non intende cambiare il piano rifiuti, che non prevede la costruzione di nuovi termovalorizzatori. Ma al contempo saluta favorevolmente la costruzione di un termovalorizzatore da 600mila tonnellate di rifiuti urbani a Roma, opera che vedrebbe la luce grazie ai poteri speciali derogatori conferiti dal Governo (il dl Aiuti ancora deve essere convertito in legge), estromettendo così la Regione da qualunque competenza.

E’ la posizione espressa in Consiglio regionale dall’assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, in risposta a un’interrogazione dell’esponente di Europa Verde e presidente della commissione Rifiuti, Marco Cacciatore. L’assessore, dopo avere ricordato che la gerarchia dei rifiuti prevede il recupero di energia e che questo, secondo le norme, è preferibile al riciclo quando questo è antieconomico o ambientalmente meno sostenibile, ha detto: “Non è vero che siamo contra legem, si tratta di scelte e valutazioni che soggettivamente si possono compiere. La termovalorizzazione è un’eventualità prevista dalle norme, utilizzata in tante situazioni ma che nel Lazio non abbiamo voluto adottare. La volontà legittima di Roma è fuori dal piano rifiuti, in virtù di poteri straordinari conferiti dal Governo che attribuirebbero al comune poteri speciali per la gestione integrale del ciclo, compresa l’individuazione e forse anche la totale autorizzazione degli impianti che prevederebbero di realizzare”.

Tuttavia “il piano regionale non si cambia – ha ricordato perentoriamente Valeriani– Abbiamo fatto delle scelte chiare e non torniamo indietro. La giunta non ha alcuna volontà di metterlo in discussione. Roma, se avrà quelle competenze in virtù di una legge straordinaria, farà ciò che hanno annunciato di fare”. La soluzione del termovalorizzatore a Roma viene accolta “favorevolmente” dalla Regione “perché al di là del merito della tecnologia scelta, a Roma, per la prima volta, si decide di prendere di petto la questione dei rifiuti. Roma produce il 65% dei rifiuti del Lazio e questa volontà forte dell’amministrazione capitolina di aggredire il problema con questo impianto annunciato, indipendentemente dalle procedure autorizzatorie, trova la favorevole valutazione politica della Giunta – ha concluso Valeriani- Perché per la prima volta il Comune decide di realizzare un impianto che punta a risolvere il problema”.

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