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Il Lazio delle province, Rocca guarda al sud della Regione. L’intuizione della Cisl favorisce la riforma degli enti

Marco Battistini
Rocca: “Al centro del mio programma c’è un forte rilancio del patrimonio culturale del Lazio, partendo da un rafforzamento delle infrastrutture”
Gennaio 19, 2023
rocca
Francesco Rocca, candidato governatore del Lazio per il centrodestra

Francesco Rocca guarda alla provincia. In questo si nota una grande differenza con il suo avversario Alessio D’Amato, rimasto legato ad una visione romanocentrica. E lo si capisce anche dal recente incontro avvenuto fra il candidato governatore del centrodestra ed il ministro della Cultura.

IL RILANCIO DEI TERRITORI

“Il rilancio della cultura della Regione Lazio è al centro del mio programma” a dirlo è stato il candidato unitario del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio Francesco Rocca, a margine del suo incontro con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Nell’incontro, avvenuto presso il Collegio Romano, Rocca e Sangiuliano hanno parlato di rilancio e la valorizzazione della cultura nel Lazio, anche tramite il rafforzamento della rete infrastrutturale regionale, così da poter raggiungere anche luoghi e attrazioni meno conosciute. 

“Al centro del mio programma c’è un forte rilancio del patrimonio culturale del Lazio, partendo da un rafforzamento delle infrastrutture -ha affermato Rocca– I turisti che visitano Roma devono essere stimolati a scoprire l’enorme tesoro regionale, oggi tanto avvilito. Penso a beni come Ostia Antica, le necropoli etrusche, l’Appia antica, i Castelli Romani, le città papali della Ciociaria, la costa laziale, i monasteri, solo per citarne alcuni.

La mia Giunta lavorerà, grazie anche al sostegno del Ministero, per realizzare un vero e proprio ‘Grand Tour 4.0’ in vista del prossimo Giubileo e dell’Expo, capace di rilanciare un territorio straordinario, stimolare l’economia e dare ossigeno ad aree da troppo tempo offese da incuria e mala gestione”. Il dato di fondo è l’apertura di Rocca alla valorizzazione di tutti i territori del Lazio e la fine di una visione romanocentrica che da tanti anni prevale nei programmi di governo regionale.Ed è proprio il sud del Lazio con la forza economico-sociale delle province di Latina e Frosinone, che può far valere un peso rilevante nell’ambito di questa nuova prospettiva politica e istituzionale.

SINERGIA LATINA-FROSINONE

Un confronto fra gli aspiranti governatori del Lazio è previsto domani alle ore 15.30 presso l’hotel Edra Palace di Cassino. All’evento parteciperanno i candidati alla presidenza della Regione Lazio ovvero Alessio D’Amato, Francesco Rocca, Donatella Bianchi, Rosa Rinaldi, Sonia Pecorilli e Fabrizio Pignalberi.

Si tratta di un appuntamento organizzato dalla Cisl e intitolato “Latina e Frosinone, due province in evoluzione”. I primi passi per condividere una visione strategica di due province che non solo hanno molte cose in comune, ma rischiano di non evolversi a causa di un accentramento amministrativo regionale che guarda ormai solo a Roma. “Le gravi emergenze degli ultimi tre anni, ovvero quella sanitaria causata dal Covid-19 e le attuali tensioni geopolitiche, la crisi energetica e il forte rialzo dell’inflazione hanno dimostrato la fragilità del tessuto economico e sociale della Regione Lazio -si legge nella nota- è chiaro ormai che il modello attuale centralizzato non riesce a soddisfare le esigenze capillari dei territori, pertanto occorre ricreare una relazione organica fra sistema centralizzato e territoriale. La riforma costituzionale del 20 agosto 2013, relativa alle Province ha lasciato di fatto a quest’ultime poche funzioni fondamentali, lasciando al governo Regionale il compito di riassegnarle agli enti locali. Le sfide imminenti e quelle a lungo respiro sono tante, come ad esempio le Infrastrutture, la Sanità, le politiche attive del lavoro, la digitalizzazione e l’ambiente, tematiche che devono trovare una funzionalità di livello e di qualità”.

Roberto Cecere, segretario provinciale della Cisl ha le idee chiare. “Occorre avere il coraggio di formulare una visione nuova, che vada nella direzione di rendere i territori il più possibile autonomi dal punto di vista amministrativo, capaci di coordinarsi in tempi rapidi ed efficienti, affinché le loro sfide  vengano vinte senza ritardi burocratici -ha sottolineato Cecere– La riassegnazione delle funzioni strategiche alle Province con competenze forti per andare ad una completa autonomia dalla Regione, con Roma Capitale che diventi effettivamente autonoma dalla stessa, per liberare competenze e risorse amministrative adeguate al nostro territorio e il ritorno del sistema di voto diretto ai cittadini per la nomina della giunta provinciale, sarebbe la via più giusta per rafforzare democrazia, sviluppo e coesione”. L’intuizione della Cisl non potrà che favorire un’accelerazione verso l’elezione diretta dei vertici provinciali. Un assist importante per la riforma dell’ente su cui sta lavorando il governo Meloni.

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