A caccia di conferme in “Magna Graecia”. Il Frosinone di Grosso si veste da Eracle e prova a infliggere un altro colpo mortale a Kroton. Tra i bagliori della mitologia e le calcistiche vicende corrono anni di storia, ma il parallelo impertinente è in qualche modo giustificato da una classifica che vede i calabresi in grande sofferenza, a sette punti dai vicini di casa del Cosenza, leggi zona playout, e addirittura a 15 dalla Spal.
Vista così, la salvezza sembra una chimera, con la c minuscola, perché non si torni alla mitologia. Poiché il calcio è imprevedibile, prima di celebrare Eracle, pardon il Frosinone, bisogna prestare massima attenzione ai novanta minuti più spiccioli dello Scida. L’undici di Modesto, svincolandosi perentoriamente dal “nomen omen” di latina concezione, ha infatti disputato, appena tre giorni fa, una partita coi fiocchi, sebbene non premiata dal risultato. Contro il Benevento, squadra che punta senza mezzi termini alla A diretta, Mulattieri e compagni hanno tenuto botta sul piano del gioco, sfiorando più volte il pari, prima del definitivo 3/1 per le streghe al morire del match. Ne deriva l’evidenza di uno stato d’animo ben distante dalla rassegnazione, sia pure accompagnato dalla consapevolezza di non vincere da tanto, troppo tempo (il 4/1 al Pordenone è datato 18 dicembre 2021).
Dall’altra parte della barricata, immagine metaforica oggi di triste attualità, i canarini ciociari devono fare i conti con defezioni importanti, disseminate in ogni reparto, quasi fossero un dispetto della dea Eupalla inventata da Brera. Accade infatti che il pacchetto arretrato debba privarsi dì Sziminsky, quello centrale di Garritano, quello avanzato di Charpentier e dello squalificato Ciano, che potrà meditare un turno sulla sua relativa infallibilità dal dischetto. Per Grosso non mancano valide alternative perché la rosa frusinate consente di attingere senza snaturare e senza deprezzare un team efficiente. Il punto di domanda del giorno è in che misura la prova convincente di sabato sia stata determinata dalla scialba prestazione dell’Alessandria. Si sa che a volte gli ingredienti non sono miscelati secondo una proporzione matematica, ma la sensazione è che il Frosinone sia tornato a correre in modo proficuo, rispolverando automatismi che ne avevano autorizzato i sogni di grandezza. E su queste basi, è lecito attendersi una conferma, sempreché Novakovich e compagni riescano ad aumentare in modo sensibile la percentuale di realizzazione. Non siamo nel basket, ma anche nel vecchio football, buttarla dentro ogni tanto fa tutta la differenza del mondo.
Troppe volte idiosincrasici al varcare la linea bianca, i tiri verso la porta avversaria dovranno prima o poi tornare ad essere normotipi e perciò talvolta vincenti. Al citato statunitense, all’arrembante Zerbin e all’estroso Cicerelli (favorito su Canotto nel toto-formazione), il compito precipuo, con possibilità per gli altri 7 di modificare le gerarchie. Fischia Gariglio, della sezione di Pinerolo, alle 18,30.