Durissimo comunicato stampa diramato questa mattina da Niki Dragonetti, amministratore del Polo Riabilitativo Anagni, per la mancata sottoscrizione del contratto con l’Asl Frosinone dopo l’autorizzazione ottenuta a novembre da parte della Giunta regionale del Lazio e dopo la suddivisione dei budget da parte della Regione Lazio per tutte le Asl firmata a fine anno.
Nella nota il responsabile della struttura anagnina non fa sconti: ”Ancora una volta ci troviamo con tanti proclami e pochi fatti. Il Polo Riabilitativo Anagni, struttura di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare per persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale, inaugurata a marzo dello scorso anno, nonostante abbia ottenuto l’accreditamento ancora oggi si trova senza il necessario contratto con la ASL di Frosinone” Continua Dragonetti: “A nulla sono valse pec e mail di richiesta di appuntamento con la Commissaria Sabrina Pulvirenti, ne tantomeno a tutti gli altri dirigenti interessati che hanno ricevuto, per conoscenza, la nostra missiva. Ad oggi assistiamo a inaugurazioni e promesse, mi viene da dire “come al solito”, lasciando indietro gli ultimi” “E per ultimi – sottolinea Dragonetti – intendiamo i bambini autistici e con patologie anche più gravi che quotidianamente affrontano i viaggi delle speranza in strutture romane in quanto il territorio nord della provincia di Frosinone, in particolare il distretto A della nostra Asl, è sprovvisto di strutture adatte per questi pazienti, grandi e piccoli. Oggi il territorio Nord ha una struttura di nuova costruzione, autorizzata e accreditata dalla Regione. Questo evidentemente per la Commissaria Straordinaria e i suoi dirigenti non basta o forse non interessa e quindi non ci resta che assistere al mancato adempimento rispetto alla contrattualizzazione del budget. Contrattualizzazione che viene garantita nella stessa delibera regionale che elenca tre punti cardini: dare priorità al territorio sprovvisto del servizio convenzionato, assegnare il budget in relazione a quello dell’anno precedente dividendolo tra le strutture gia esistenti in base alla reale produttività e infine ridurre la mobilità passiva in particolare verso l’Asl RM 6.
Dragonetti infine conclude stigmatizzando il comportamento dell’azienda sanitaria del nostro territorio: “una penalizzazione irricevibile per una struttura che ha già cento pazienti in lista di attesa che attualmente sono costrette a emigrare presso altre Asl, caricandosi di costi evitabili che si aggiungono alle enormi difficoltà legate alle patologie dei propri figli. La questione del mancato accreditamento della nostra struttura è la solita storia della mano destra che non sa cosa fa quella sinistra con la Regione che indica chiaramente il percorso da seguire e la Asl di Frosinone che rimane inerte. Stupisce tra l’altro la totale assenza della classe politica. Dei consiglieri regionali, dei parlamentari nazionali ed europei e di tutti coloro i quali gestiscono i nostri enti territoriali. Riponiamo ancora qualche speranza nel sindaco di Anagni, la città nella quale si trova la nostra struttura, ma anche in questo caso cominciamo ad avere qualche dubbio. Questa nostra denuncia è solo il primo passo di una battaglia che non finirà certo qui. Siamo pronti a tutelare in ogni sede i nostri diritti che sono anche quelli di tutti i nostri pazienti”