Comprensibilmente distratti dalla guerra in Ucraina ci siamo dimenticati della guerriglia contro il Covid. Sciaguratamente convinti che il virus cinese avesse tolto il disturbo, abbiamo abbassato la guardia liberandoci di moschetti ed elmetti. Grande cavolata. Il Corona non se n’era mai andato, anzi ha rifatto capolino. Anche nella nostra provincia. Dove i nuovi postivi (fonte: rilevazione settimanale della cabina di regia) sono 526. Ciò vuol dire che la soglia critica dei 500 è stata superata per la quarta settimana consecutiva. Siamo insomma tornati ai livelli di inizio febbraio.
Queste le cifre, comune per comune: 49 positivi nel capoluogo, 33 a Cassino, 29 a Ferentino, 23 a Ceccano, 21 a Paliano, 20 a Sora, altrettanti ad Alatri, 19 a Veroli, 18 ad Anagni, 16 ad Isola del Libri, Pontecorvo e Supino, 15 a Cervaro ed Esperia, 14 a Monte San Giovanni Campano, 13 a Fiuggi, Boville Ernica e Ceprano, 8 ad Arce e Pico, 7 a Sant’Elia Fiumerapido, 6 a Castelliri, Patrica, San Giovanni Incarico e Villa Latina. Cinque ad Aquino, Arpino, Fontana Liri, Piglio e Serrone. Amaseno, Casalvieri, Fumone, Piedimonte San Germano, San Giorgio a Libri, Santopadre, Strangolagalli e Trivigliano 4. Ancora: CAmpoli Appennino, castro dei Volsci, Morolo, Rocca d’arte, San Vittore del Lazio,Torrice e Voci nel Lazio 3; Alvito, Ausonoia, Broccostella Colfelice, Colle San Magno, Coreno Ausonio, Giuliano di Roma, Roccasecca, Terelle e Villa Santo Stefano 2; Acuto, Arnara, Atina, Castelnuovo Parano, Fontechiari, Gallinaro, Pastena, Pignataro Interamna, San Biagio Saracinisco, Sgurgola, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Vallecorsa e Villa Santa Lucia 1.
A perdere la vita, venerdì, sono stati una donna di 79 anni di Castrocielo e un uomo di 86 anni di Ferentino. Finora i morti di marzo sono stati 12 in una settimana. Più del doppio dei sette giorni precedenti. Altrettanti defunti si erano registrati nelle prime due settimane di febbraio.
Come mai il Covid ha rialzato la testa (anche) in Ciociaria? Lo abbiamo chiesto al dottor Giovanni Magnante, segretario provinciale dello Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani).
Che esordisce con una precisazione ineludibile. “Spesso si commette l’errore di accomunare il dato dei contagi giornalieri con quello dei decessi nella medesima data, come se si trattasse di soggetti appartenenti alla stessa coorte – commenta Magnante -. Invece i deceduti appartengono al gruppo dei contagi di alcune settimane prima, per cui non ha senso paragonare, come in una supposta relazione causa effetto, i due numeri poiché si riferiscono a popolazioni diverse.
Esistono specifici metodi statistici scientifici per analizzare il parametro relativo ai decessi, ma ciò che si deve evidenziare è che l’esiguità numerica e temporale dei decessi in questione non consente, al momento, di dichiarare un aumento epidemiologicamente significativo della mortalità. Va tuttavia sempre tenuta la giusta prudenza e va valorizzata la copertura vaccinale, che si è dimostrata la migliore arma a disposizione contro la malattia. Infatti sulla platea dei vaccinati, in caso di contagio, l’infezione decorre nella gran parte dei casi in maniera paucisintomatica e lievissima, e questo ancora di più nei vaccinati con dose Booster (c.d. terza dose).
Al tempo stesso – continua Magnante – però non vanno espressi segnali allarmanti se non vi è il il congruo e validato riscontro epidemiologico asseverato dagli enti e società scientifiche, per non rischiare di creare sensi di apprensione nella popolazione magari senza motivazioni corrispondenti alla effettiva pericolosità della situazione. Nella nostra provincia, relativamente al Covid, a livello ospedaliero lo stato delle terapie intensive e dei reparti ordinari è attualmente sotto controllo, così come a livello territoriale nelle stragrande maggioranza dei casi si gestisce il governo clinico della malattia a livello domiciliare. Ciò per una attuale maggiore conoscenza della patologia, e per l’ampia copertura vaccinale sulla popolazione ottenuta grazie all’eccellente impegno degli operatori sanitari e alla responsabile e consistente partecipazione alla campagna vaccinale degli italiani”.