Non solo il termovalorizzatore, ma anche altri impianti. Il sindaco Gualtieri guarda avanti e cerca di chiudere il ciclo dei rifiuti. Si cercano soluzioni permanenti per evitare nuove emergenze. Il Campidoglio ogni anno spende circa 170 milioni di euro per trasportare in giro in impianti in Italia o a volte in Europa parti di lavorazione dei rifiuti. Per questo il Comune punta su una serie di impianti. Nelle scorse settimane Ama ha inviato le sue richieste nei bandi Pnrr per realizzare due biodigestori, due impianti di selezione del multimateriale e due per la lavorazione dei fanghi.
Un possibile investimento da circa 230 milioni di euro. Si attendono inoltre buone notizie dal governo. Sarà infatti il prossimo decreto Crescita a regalare al Campidoglio il termovalorizzatore e la deroga al piano rifiuti regionale (che non sarà emendato dalla giunta Zingaretti) di cui il Comune ha bisogno per realizzarlo. “Palazzo Chigi ha dato rassicurazioni al primo cittadino e la sua benedizione sull’operazione”, hanno assicurato fonti del Pd. Bocche cucite a palazzo Senatorio. Ma l’endorsement del governo è di quelli che pesa. In pole per l’inceneritore c’è sempre il terreno già opzionato da Ama a Santa Palomba: costa circa un milione di euro, si trova a ridosso di un’area industriale al confine con Pomezia
IL SOSTEGNO DI ZINGARETTI
“Sostengo l’opzione di Gualtieri che individua nei poteri commissariali per il Giubileo la possibilità per realizzare l’opera, nel lavoro di grande prospettiva che ci sarà per questo grande evento. Questo è chiaro dal primo istante. Quindi non esiste e non ci sarà nessuna dialettica”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine della piantumazione di alcuni alberi al Parco della Garbatella, parlando della decisione di realizzare a Roma un termovalorizzatore. “Sono nove anni che la Regione garantisce lo sbocco ai rifiuti prodotti a Roma e sono nove anni che dico che non è giusto. Il sindaco ha avuto il merito di ammettere che Roma ha questo problema e di aver trovato una soluzione concreta che aiuterà la città”, ha concluso il governatore.
DIFFERENZIATA A RILENTO
Nel frattempo, in questo quadro di fragilità uno dei comparti della filiera del decoro urbano maggiormente in sofferenza è quello dello spazzamento stradale. Gualtieri ha riconosciuto che la raccolta differenziata è migliorata ma non è ancora al livello accettabile. Le criticità in alcune zone non mancano. Da Tor Vergata a Boccea, passando per Settecamini, la Nomentana e Talenti. Non mancano sacche di sporcizia in terra anche al Trieste e nella zona di Furio Camillo, tra Appia e Tuscolana. Ama ha riattivato alcune spazzatrici meccaniche, ma i mezzi sono datati e soggetti a guasti. È in programma l’arrivo di una novantina di nuovi mezzi. Soprattutto le periferie sono in sofferenza. Nelle zone con maggiore concentrazione di locali serali la situazione si complica ulteriormente, perché la raccolta delle utenze non domestiche, ovvero bar, ristoranti, pub, nella scorsa consiliatura si è interrotta. Ama procederà con l’assunzione di 155 nuovi dipendenti, la maggior parte di essi andrà ad occuparsi proprio dello spazzamento stradale.