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Frosinone nel segno del tre: l’Alessandria deve arrendersi

Roberto Mercaldo
Barisic, Zerbin e Canotto firmano una tranquilla vittoria e blindano la zona play-off
Marzo 12, 2022

I pitagorici consideravano il 3 un numero perfetto. Non è questa la sede per valutare la congruità di tale teoria, perché parliamo di calcio. Ci limitiamo a considerare che il 3, nel pomeriggio di un marzo per nulla ammiccante all’imminente primavera, ha scritto la storia di Frosinone-Alessandria. Tre sono ora le vittorie consecutive dei canarini ciociari sul campo amico, perché dopo Reggina e Cosenza anche i piemontesi di Longo hanno dovuto ammainar bandiera.

Tre sono stati i gol che hanno dato espressione numerica alla superiorità dei canarini: Barisic, Zerbin e Canotto i nomi dei giocatori finiti nel tabellino del match. Tre erano i corner per il Frosinone nel momento in cui è nato il gol che ha sbloccato il confronto, scaturito dalla prepotente zuccata di Barisic. Tre sono adesso i rigori sbagliati allo Stirpe da Camillo Ciano, cui vanno aggiunti altrettanti falliti in campo avverso. Ce n’è abbastanza per archiviare nel segno di questo “numero perfetto” un confronto che il Frosinone ha in buona sostanza dominato. La differenza tecnica tra i giallazzurri e i grigi è parsa subito evidente e si è ingigantita quando Lunetta ha dovuto raggiungere gli spogliatoi in anticipo per il “rosso” comminatagli in occasione della massima punizione procurata. La partita è finita lì, sebbene Ciano si sia fatto ipnotizzare da Pisseri, portiere che ha così ribadito una capacità non comune di parare rigori. La nota meno lieta della giornata è per i ciociari il nuovo infortunio muscolare di Charpentier, che pochi istanti prima della prepotente incursione di Zampano ha avvertito un fastidio che gli ha impedito di calciare il rigore e purtroppo anche di proseguire il match.

Oltre al risultato positivo, va invece salutato con soddisfazione il ritrovato vigore della squadra, che ha corso in modo proficuo, conquistando un gran numero di seconde palle. Serviranno tante energie in questo finale di campionato, che sembra voglia disegnare le gerarchie in modo più preciso, dopo un alternarsi frenetico e scomposto delle squadre al comando. Dall’altra parte della barricata Mirko Gori ha fornito una buona prestazione e siamo certi che possa essere una carta decisiva nella rincorsa alla salvezza del team piemontese. Spiccioli di gara invece per Lorenzo Ariaudo, l’altro ex canarino della sfida andata in archivio senza troppi patemi per i cuori giallazzurri. Non c’è molto tempo per esultare, perché già martedì si tornerà in campo, allo Scida, contro un Crotone a un passo dal baratro, ma capace di procurare ansie al Benevento nel match di oggi al Vigorito.
Confronto duro, ma quella sarà un’altra storia, un’altra pagina di questo romanzo della B.

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