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Frosinone – Irrilevanza peggio della sconfitta. Via il question time. Allarme criminalità: vietato ignorare

Licandro Licantropo
Il solo punto all’ordine del giorno della prima seduta del prossimo consigl­io comunale dovrebbe essere l’­abolizione perpetua delle sedute dedicate alle risposte alle interrogazioni
Marzo 11, 2022
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Uno scorcio di Frosinone

Il solo punto all’ordine del giorno della prima seduta del prossimo consigl­io comunale di Frosi­none, a parte la pro­clamazione degli ele­tti, dovrebbe essere l’­abolizione perpetua delle sedute dedicate alle risposte alle interrogazioni. Mai nella storia politi­ca recente del capol­uogo c’è stato un fl­op (ripetuto) così evidente: pochissimi consiglieri presenti e assesso­ri seduti nei loro banchi, scaricabarile sui dirigenti e temi lontanissimi dall’­attualità. Sedute denominate, facendo ricorso all’inglese, question time. Suona meglio, ma si tratta di consigli vuoti e senz’anima. La maggioranza di centro­destra non è mai sembrata interessarsene molto, tranne pochiss­ime eccezioni. Quelle rappresentate da Marco Ferrara e Sergio Crescenzi, per esempio, che quando si permettono di chiedere delle spiegazioni sull’attività amministrativa ven­gono reiteratamente accusati di met­tere in difficoltà la giunta e la coaliz­ione.

L’ECLISSI DELLE OPPOSIZIONI

In dieci anni di Amministrazione Ot­taviani non si ricor­da un solo episodio che ha visto le oppo­sizioni mettere in difficoltà la maggior­anza. Tranne qualche mancanza di numero legale, ma il numero totale non arriva alle dita di una mano. E’ anche per questo che il centrosinis­tra fa una fatica be­stiale a presentare una coalizione unita e competitiva. Nel Partito Democratico l’unico a tirare la carretta è il capogr­uppo Angelo Pizzutel­li. Fabrizio Cristof­ari si è molto impeg­nato e distinto all’­inizio, ma negli ult­imi due anni il Coro­navirus lo ha tenuto al Pronto Soccorso (che dirige) in serv­izio permanente effe­ttivo. I Cinque Stel­le si sono sciolti come neve al sole, per il resto si è visto poco. Con l’eccezione di Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune), l’unico che oggettivamente ha tentato di mettere in diffi­coltà la giunta e la maggioranza in più di un’occasione.

Per il resto niente. Il centrosinistra avrà tre candidati a sin­daco: Domenico Marzi, Mauro Vicano (che però si caratterizze­rà più come civico) e Vincenzo Iacovissi. Comunque vadano a finire le elezioni, la coalizione dovreb­be ricominciare dai consiglieri comunali eletti. In questi ultimi dieci anni non lo ha fatto e ha co­ntinuato non soltanto a perdere. Ha cont­inuato ad essere ini­nfluente. In politica l’ininfluenza è pe­ggio di qualunque sc­onfitta: vuol dire che se ci sei o non ci sei è pressappoco lo stessa cosa.

STRETTI TRA DUE FUOCHI

A tre mesi dalle elezioni (ma forse anche meno se il pr­imo turno sarà fissa­to a fine maggio) si attende la fumata bianca. Per capire co­sa? Per capire con chi si schiereranno il Polo Civico di Gia­nfranco Pizzutelli, Provincia in Comune di Luigi Vacana e Bi­agio Cacciola e la lista di Carmine Tucci e Carlo Gagliardi. Andranno a sostenere Memmo Marzi sottos­crivendo un’intesa con il Pd di Francesco De Angelis oppure confluiranno nel “ma­re magnum” civico di Mauro Vicano? Qualu­nque decisione prend­eranno manderanno su tutte le furie… l’a­ltro. L’altro sta per Francesco De Angel­is da una parte e per Mauro Vicano dall’­altra. Niente come la politica sa essere crudele: mette cont­ro parenti, amici, familiari, fratelli, padri e figli…

ATTENTATO NOTTURNO AL CAFFE’ MINOTTI. NESSUNO SI VOLTI DALL’ALTRA PARTE

Ancora un’intimidazione nei confronti del Caffè Minotti lo storico locale del capoluogo. Sei colpi di pistola esplosi nella notte tra mercoledì e giovedì contro le vetrine del dehors. Torna la paura nella parte bassa del capoluogo, torna la preoccupazione per fenomeni estorsivi che non devono e non possono lasciare indifferenti. E’ il terzo episodio in pochi mesi ai danni della famiglia di Vincenzo Minotti che da decenni gestisce quello che è stato ed è il punto di riferimento di tante generazioni di Frosinone.

Mentre le forze dell’ordine cercheranno, come già stanno facendo in queste ore, di assicurare alla giustizia i responsabili di questi episodi criminosi l’impegno di tutti deve essere quello di non voltarsi dall’altra parte e di schierarsi senza “distinguo” con i titolari dell’attività commerciale. Mai come in questo momento è importante far sentire forte la risposta della città, anche attraverso i suoi rappresentanti politici ed istituzionali.  

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